Quattro mesi di carcere al “principe” dei ladri di Casbeno

L’uomo “a fine carriera” accusato di aver rubato 12 euro in una cassetta dei resti all’oratorio

Avarie

Una fedina penale fitta fitta e della durata di una vita per reati che fanno venire in mente quelli consumati o tentati da quel Carlo Pisacane in arte Capannelle nel film I soliti ignoti(nella foto).

Un sapore in bianco e nero che si respira ancora, e che si nasconde dietro ai fatti di rione: nel 2016, in una notte fra primavera ed estate il parroco di Casbeno sente dei rumori che provengono dall’oratorio e scopre che qualcuno è entrato commettendo effrazione. Aperta, oltre alla porta, anche la cassetta dei resti dei gelati che i bimbi si mangiano come merenda negli spensierati pomeriggi in compagnia.

Partono le indagini e gli investigatori raccolgono le prime informazioni ascoltando le diverse campane: secondo il prevosto la cassetta era vuota, per il sacrestano invece i soldi c’erano: 12 euro.

Sta di fatto che il cerchio si chiude attorno ad un nome con estesi precedenti penali: «Signor giudice, siamo alle battute finali di una carriera durata una vita», ricorderà il difensore Paolo Bossi nella sua arringa difensiva con la quale ha chiesto alle 11 di oggi al giudice Orazio Muscato il minimo della pena per il cliente.

Il pubblico ministero Davide Toscani invece aveva chiesto sei mesi di reclusione.

La questione in filo di diritto dibattuta nell’aula di giustizia era anche un’altra: l’oratorio è da considerarsi come luogo pubblico o privata dimora? Una differenza già al centro di dispute processuali in quel di Varese (ma su altri luoghi, tempo fa vi fu il caso degli armadietti degli spogliatoi dell’ospedale) e da cui può dipendere l’applicazione di una pena che varia, e di molto: se il luogo è da ritenersi privato, la legge colpisce in maniera più dura.

Alla fine la condanna è arrivata: quattro mesi di reclusione, 120 euro di multa e il sequestro del cacciavite. Ma il difensore non ha dubbi: «Ricorreremo in appello: per noi la cassetta derubata era vuota, e quindi il furto è solo tentato»

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Ottobre 2018
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