“Il bisnonno di Filiberto firmò le leggi razziali”
L'Anpi si schiera contro l'invito a Busto del discendente di casa Savoia per l'inaugurazione di piazza Vittorio Emanuele II nel giorno della firma di quel Regio Decreto infame

«Il 17 novembre 1938 fu firmato dal re Vittorio Emanuele III il Regio Decreto “Provvedimenti per la difesa della razza italiana”, meglio conosciuto come Leggi razziali. A distanza di 80 anni, questo sabato 17 novembre 2018, l’Amministrazione comunale di Busto Arsizio ha pensato bene di invitare il “principe” Emanuele Filiberto per inaugurare la nuova piazza Vittorio Emanuele II. Un insulto ai tanti ebrei di Busto Arsizio deportati a causa delle leggi fasciste».
Così l’ANPI commenta la scelta dell’amministrazione di inaugurare proprio quel giorno e con un discendente di casa Savoia come ospite principale, la rinnovata piazza dedicata a Vittorio Emanuele II. Per questo ha organizzato per il giorno prima, venerdì 16 novembre, un incontro dal titolo “Monarchia e fascismo: dalle leggi razziali alla tragedia della shoah”. L’appuntamento è per le 20.30 di venerdì 16 novembre nella sala Verdi di via Pozzi, n. 7.
L’iniziativa è appoggiata anche dal Partito Democratico. Il segretario reggente del Pd Paolo Pedotti chiede una dichiarazione di condanna di quel fatto storico da parte del sindaco e dallo stesso Emanuele Filiberto: “Non credo ci sia una volontà precisa nello scegliere quella data – spiega – se è stato fatto per errore si può sempre rimediare con le giuste parole di condanna in modo da prenderne le distanze”.
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