Campo sinti, la seconda giornata di sgomberi
Ancora forze dell’ordine presenti fuori e dentro l’insediamento di via Lazzaretto
Si lavora anche oggi, mercoledì 28 novembre al campo sinti di via Lazzaretto dove da un giorno è cominciato lo sgombero delle case mobili presenti da anni e dichiarate abusive dal Comune.
Martedì lo sgombero del campo Sinti a Gallarate in via Lazzaretto si è svolta senza alcun disordine, solo con qualche momento di tensione causato dal nervosismo.
Nessuna delle famiglie ha invece sottoscritto le “condizioni non negoziabili” poste dall’amministrazione Cassani: nessuna famiglia è stata dunque trasferita in via Madonna in Campagna dove erano già state montate le tende della Croce Rossa. Nonostante una trattativa iniziata alle 16, non sono state spostate invece altre due roulotte, in mancanza di chiarezza su dove potessero essere portate. Seguiamo con aggiornamenti costanti le fasi dello sgombero:
ORE 18.06
Lo sgombero dei sinti sta suscitando diverse reazioni. Tra queste l’iniziativa di un gruppo di “cittadini gallaratesi solidali” che ha organizzato una mobilitazione in piazza Libertà, a Gallarate, per domenica 2 dicembre, a partire dalle 14.30, per protestare “contro un’amministrazione comunale debole con i forti e forte con i deboli” – Qui l’evento Facebook
ORE 18.00
Le roulotte sono state parcheggiate in vari quartieri
ORE 17.50
La giornata si chiude con nove mezzi e moduli spostati, in parte sulle strade (roulotte), in parte provvisoriamente su terreni di amici e parenti, o vendute ad altri
ORE 16.39
Dopo molte ore di attesa, riprendono i trasporti. Almeno due casette richiederanno un trasporto eccezionale: “Io devo fare un trasporto eccezionale della casa di mia suocera, è più larga di 95 cm. La portiamo in provincia di Monza e Brianza: è trasporto eccezionale per cui servono permessi della Provincia, di Anas e se necessario Autostrade. Provincia dice 3-4 giorni, ma Anas dice dieci-quindici giorni. In più i passaggi nei Comuni”.
ORE 16
Ecco le piazzole sgomberate, all’interno del campo sinti di via Lazzaretto
ORE 15.50
L’avvocato Romano annuncia una iniziativa delle famiglie: “Quando accenderanno l’albero di Natale saremo presenti con le mamme e i quaranta bambini del campo, oltre agli anziani. Vogliamo dare dimostrazione dell’integrazione che esiste nel tessuto della città”. Aderiranno anche associazioni e singoli.
ORE 15.45
Da due mesi la spazzatura del campo non veniva più ritirata. Adesso è arrivato il mezzo di Aemme per il ritiro
ORE 15.20
Il comitato della Croce Rossa di Gallarate è presente da due giorni, con compiti diversi. “I ragazzi dell’Area Sociale sono venuti qui per prendersi anche cura dei bambini, aiutarli ad affrontare la giornata non facile”, dice Mirto Crosta, a sinistra nella foto. “Abbiamo dato da mangiare ai bambini, cucinando una pasta. Dipendenti e volontari sono stati invece qui per il presidio sanitario, con uno o due mezzi”.
ORE 15
Inizia la demolizione, fatta dagli stessi sinti, della casetta coperta da cappotto termico e formata da tre roulotte aggregate. Era quella che più aveva le caratteristiche di una casa (e come “villetta” è stata indicata nelle polemiche degli ultimi mesi)
ORE 14.30
In Comune è stata ricevuta e si sta valutando la richiesta formale delle Acli provinciali di una sospensione di quindici giorni per le sole casette che richiedono più tempo per lo spostamento.
Nell’arco della mattinata i sinti hanno spostato in totale otto tra case mobili e roulotte, portate sulle strade nei quartieri vicini. Almeno un paio di famiglie (compresa quella che ha già fatto richiesta di casa popolare) sono interessate ad essere accolte nella tendopoli allestita in via Pacinotti, nel quartiere di Madonna in Campagna
ORE 12.55
Le Acli scrivono al Comune di Gallarate
ORE 12.45
“La mia casa è di trenta metri quadri, l’avevo presa per 10mila euro, pagando a rate. Adesso la do via per 1500 euro”, spiega un residente nel campo sinti di via Lazzaretto, che ha deciso di vendere la propria abitazione altrove
ORE 12.40
“Domani venite ancora?” chiedono i bambini più piccoli che hanno giocato durante la mattina con la Croce Rossa.
ORE 12.30
Un’altra casetta se ne va
ORE 12.10
Proseguono i lavori di sgombero. Dal campo di via Lazzaretto esce una roulotte e si prepara l’aggancio di una casetta
ORE 11.55
“È il Comune che deve farsi carico delle persone e gli abitanti del campo sono italiani e gallaratesi”, replica l’avvocato Romano, legale dei sinti, che qui fa riferimento alla direttiva Piantedosi del Governo in carica.
ORE 11.45
Il segretario comunale Riccardo Nobile, il funzionario del Comune di Gallarate più alto in grado presente al campo sinti di via Lazzaretto, torna sul punto: “Siamo presenza di abusi edilizi, una volta accertati il proseguio è rigidamente normato”. Cioè non ci sono margini di trattativa. Sulla mancata presenza del sindaco, lo stesso Nobile spiega: “Al sindaco è stato suggerito di non essere presente, su direttiva del Prefetto”. Nobile riconduce la “proposta non negoziabile” di ieri alla direttiva Piantedosi del Ministero dell’Interno. Nella direttiva non c’è esplicita individuazione dei tempi di accoglienza di minori e altre persone in stato di fragilità. Il Comune continua a ritenere valido il termine di trenta giorni avanzato ieri? ”Dopo i trenta giorni anche i minori dovranno trovare una sistemazione”, spiega il segretario comunale di Gallarate
ORE 11.40
Dall’argine delle vasche di piena del torrente Arno si vede bene la situazione del campo ora. Tre piazzole sono state sgomberate quasi integralmente, altre si sono ridotte
ORE 11.30
Momento di attesa: la Croce Rossa distribuisce the e caffè a tutti. Sempre la Croce Rossa sta tenendo anche occupati i bambini, all’interno dell’edificio della “chiesa”. Quante unità saranno spostare oggi? Informalmente dal Comune – sul posto ci sono i funzionari – dicono una decina, tra roulotte, piccoli container e case mobili. In gran parte spostati volontariamente dai sinti. Resta da capire dove finiranno eventuali unità che non siano spostate volontariamente (una roulotte spostata ieri è finita in deposito, “ma ora i nostri depositi sono pieni”)
ORE 11
Un altro mezzo spostato volontariamente
ORE 10.45
Pino è siciliano e abita al campo: sua è la casetta mostrata spesso come abuso edilizio vero e proprio: “Ho conosciuto mia moglie alle giostre 23 anni fa, stiamo insieme da allora, ho cinque figli. Io faccio il muratore, la mia casetta non è in muratura: sono tre piccole case mobili e container messi insieme con sopra un cappotto termico. La posso smontare, ho spiegato che ci metto una decina di giorni, devo togliere il mantello e sganciare i perni che tengono insieme le casette. Nel frattempo dormiremo in macchina”. Domani sposterà il piccolo container-cucina: “L’ho venduto a un agriturismo, vale di più ma lo vendo per mille euro, per avere i soldi per spostare le altre casette”
ORE 10.25
Mentre al campo sinti le operazioni di sgombero proseguono, si registra un botta e risposta tra Andrea Cassani, sindaco leghista di Gallarate e Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd.
ORE 10
Un container viene portato via con un camion
ORE 9.45
Adesso si stanno spostando una roulotte e un piccolo container
ORE 9.30
È stato spostato dai sinti un altro camper. Si muovono i mezzi, meno le famiglie: questa notte ne mancavano “all’appello” solo due, una allontanatasi l’altro ieri e quella di Ferrari, che ha dormito in camper
ORE 9.15
Esce la prima casetta, spostata dagli stessi sinti. Oggi l’aria è molto più tranquilla, ci sono solo alcuni capifamiglia, il resto degli abitanti sono in fondo al campo
ORE 9.00
È in azione un trattore per spostare le case. Alessio Ferrari è uno dei portavoce della comunità che abita il campo: si è allontanato ieri ma oggi è tornato: «Stanotte sono andato nel terreno di una signora a Ternate. Stamattina ho portato a scuola i bambini, ma ci vuole mezz’ora a tornare a Gallarate. Ma noi torneremo a Gallarate».
Tra sgombero e ordinanze il Comune di Gallarate ha messo molte restrizioni, ma i sinti sono cittadini italiani residenti a Gallarate.
ORE 8.30
La situazione è una fotocopia della giornata di ieri: bambini portati a scuola, alcuni adulti al lavoro per la rimozione dei manufatti, altri che guardano che succede.
A presidiare l’area il dispositivo delle forze dell’ordine già dispiegato nel primo giorno di sgomberi, martedì, dove sono uscite dal campo una roulotte e un paio di case mobili caricate su camion e portate una nel Pavese, l’altra in Piemonte.
Attorno alle 9 sul posto era presente anche il segretario generale del Comune Nobile, oltre ai funzionati della pubblica sicurezza.
Sgombero del campo sinti: tutta la giornata minuto per minuto
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