Caso Savoia, Antonelli contro Pedotti:”Taccia, è a capo di un partito morto”
L'assessore cerca di spegnere le polemiche attorno all'inaugurazione di sabato ma il sindaco Antonelli le riaccende attaccando il Pd

«Il signor Paolo Pedotti non si deve permettere di suggerirmi cosa dire in occasione dell’inaugurazione della piazza. Quando si renderà conto che è segretario di un partito finito allora potrà dirmi qualcosa. Non dirò cose ovvie e scontate che tutti conoscono».
Il sindaco Emanuele Antonelli riaccende il fuoco della polemica sulla data scelta per l’inaugurazione della piazza Vittorio Emanuele II, appena rinnovata (il 17 novembre del 1938 furono firmate da Vittorio Emanuele III le leggi razziali) e sull’ospite d’onore, quell’Emanuele Filiberto pronipote del re che firmò quella vergogna.
La risposta a Pedotti, segretario reggente dei Democratici di Busto fino al 18 novembre, è arrivata dopo la lettera di Paola Magugliani nella quale, addirittura, chiedeva scusa per aver ferito la sensibilità di qualcuno, scegliendo quella data e quell’ospite, pur difendendolo da chi lo vuole legare a doppio filo con quella pagina buia della storia d’Italia. Pedotti è colpevole di aver chiesto al sindaco di ricordare l’introduzione delle leggi razziali per mano dell’allora monarca proprio in quell’infausto giorno.
A stretto giro di posta la polemica varca i confini cittadini ed è Paolo Bertocchi, ex-consigliere provinciale del Pd, che afferma su Facebook: «Emanuele Filiberto non è solo un personaggio pubblico, un cantante, un ballerino o un discusso opinionista. E’ l’ultimo orgoglioso (bontà sua) discendente della casa Savoia. Invitarlo sabato a Busto Arsizio ad inaugurare una piazza proprio nell’ottantesimo anniversario della firma di Vittorio Emanuele III sulle leggi razziali è un errore clamoroso. Busto è medaglia di bronzo della resistenza e chi la guida deve essere all’altezza di questa responsabilità. Tra i compiti più importanti delle istituzioni c’è quello di onorare la memoria delle gesta, delle virtù e delle sofferenze di propri cittadini. Lo chiedo al Sindaco Antonelli, neo Presidente della Provincia: sabato inauguri lei la piazza e trovi un altro momento per invitare il rampollo decaduto, organizzandosi magari con le scuole e le associazioni della città per commemorare, conoscere e comprendere insieme la pagina più nera della nostra storia»
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Così a spanne si ha la sensazione che al dr. Antonelli piacciano partiti morti (o se si preferisce, finiti) più di 70 anni fa (e poi, quel maledetto referendum del ’46!). Al posto di Pedotti, comunque, non starei tranquillo: rischia che alla prossima gioebia diano fuoco anche al suo fantoccio (come direbbe Speroni, “da noi c’è questa tradizione”. E buona grazia che si limitano ai fantocci…)