DescriVedendo, le parole mostrano i reperti a chi non può vedere

Un progetto culturale di accessibilità e fruibilità, applicato per la prima volta ad un reperto archeologico identificato con il Frammento di Stele Funeraria a ritratti conservata nel Lapidario

Il Museo Archeologico di Angera (inserita in galleria)

Quante vite sono narrate nelle opere d’arte e nei reperti archeologici che troviamo nei musei? Per una volta non ce lo diranno gli occhi, ma le parole. Il metodo, sperimentato già in prestigiosi Musei d’arte del territorio, ha dimostrato che la spiegazione con descrizione certificata in DescriVedendo, rende l’opera più chiara e comprensibile anche agli occhi di chi vede e rimane più impressa nella memoria del visitatore.

DescriVedendo è un metodo innovativo concepito per rendere accessibile il patrimonio artistico alle persone con ridotta o nulla capacità visiva. Non si rivolge unicamente a persone con disabilità, ma si propone anche come un modo diverso di fruire dell’arte, aperto come esperienza a tutti coloro che sono disponibili a usare con una nuova consapevolezza i propri sensi.

DescriVedendo viene promosso dall’Associazione Nazionale Subvedenti – ONLUS, con la quale il Comune di Angera ha siglato un accordo per la realizzazione dell’iniziativa, che dal 1970 opera per dare alle persone con disabilità visiva supporti e servizi utili per la vita scolastica, per quella lavorativa e per il tempo libero.

Attraverso la forza evocativa del racconto sarà possibile vedere la bellezza e la storia con gli occhi della mente, partecipando ad una esperienza culturale inconsueta e veramente inclusiva. La descrizione di un’opera d’arte richiede infatti doti narrative ed evocative, in particolar modo se l’opera è stata danneggiata dal tempo e ci giunge frammentariamente. Ma non solo, ogni pubblico è formato da Persone diverse tra loro: alcune potrebbero avere difficoltà visive, altre cognitive, altre ancora, semplicemente, potrebbero non essere abituate a fruire di arte e archeologia. Ciò nonostante, visto che il Museo è di tutti, l’esperienza della visita deve cercare di essere gratificante e costruttiva senza escludere nessuno. Una descrizione adeguata può permettere a ciascuno di lasciarsi trasportare dalla suggestione poetica che ha guidato la mano dell’artista, in un viaggio nel tempo verso mondi distanti e talvolta molto diversi dal presente.

«Il Comune di Angera si apre a nuove strategie partecipative per i suoi musei. Dopo Brera, Museo del Novecento e molti Musei del territorio, anche al nostro Museo potremo scoprire un progetto culturale di accessibilità e fruibilità, applicato per la prima volta ad un reperto archeologico identificato con il Frammento di Stele Funeraria a ritratti conservata nel Lapidario del Museo di Angera» spiega l’assessore alla cultura, Valeria Baietti.

L’appuntamento è per domenica 25 novembre alle ore 16.30 presso la Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Angera, Via Marconi 2. Info: museo@comune.angera.it – cell. 320.4653416 – www.descrivedendo.it

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Novembre 2018
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