Elezioni 2019, si prepara una proposta alternativa: alla prima assemblea cento persone (e qualche sopresa)
Nel salone del Caffè Teatro 2.0 molta partecipazione alla "chiamata" di chi cerca un cambiamento dopo il passo indietro di Tarantino. C'erano le opposizioni di oggi, ma anche tante altre persone di varia estrazione, compresi alcuni delusi dalle file del centrodestra
Una telefonata, un messaggio su whatsapp, un invito in piazza. È partita così – e con cento persone che hanno risposto all’appello – la mobilitazione di chi, per le elezioni 2019, guarda a un’alternativa al centrodestra uscente.
Il passo indietro del sindaco Leonardo Tarantino ha rimesso rapidamente in moto il centrosinistra, le liste civiche ma anche un’area più ampia che guarda a un’alternativa e che comprende anche voci del centrodestra. Martedì sera c’è stata la prima assemblea, solo su invito: Pd, lista civica Samarate Città Viva, l’area della sinistra hanno fatto una proposta ampia e in tanti sono venuti ad ascoltarla. Gli interventi introduttivi sono stati tenuti da Rossella Iorio, Consuelo Sozzi, Alessandro Ferrazzi e Loris Acco, Paolo Bossi, Borsani e Maurizio Mazzucchelli, Augusto Provani,Pino Santangelo e Mario Zocchi. Sono tutti nomi che si riferiscono a Pd, lista civica Samarate Città Viva e area della sinistra ma è da notare che non si sono presentati come forze politiche organizzate, ma hanno scelto invece di partire dai temi. Un passo indietro dei partiti, oppure «un passo avanti verso la società civile».
icono che il progetto vuole essere «del tutto alternativo per contenuti e stile rispetto alla attuale amministrazione». La partecipazione all’incontro ha riempito l’intero salone del Caffè Teatro Nazionale. Con qualche sorpresa: come l’ex assessore e consigliere in carica di Forza Italia Albino Montani («non nascondo un certo apprezzamento, è un progetto che mi piace») o l’ex assessore Simona Aspesi, che ruppe con la maggioranza all’inizio del primo mandato Tarantino. Poi c’era anche qualche altro battitore libero, come ad esempio Alessandro Cenci, che negli ultimi anni si è ritagliato un ruolo di pungolo verso la politica. Sono ripartiti dall’idea dell’ascolto di chi è deluso dalla squadra di Tarantino, dodici punti tematici su cui lavorare.
Dentro alla prima serata c’era anche da una proposta più politica: un passo indietro di partiti e civiche “storiche”, magari anche con la rinuncia al simbolo nelle liste da presentare (essendo Samarate sopra i 15mila abitanti, un singolo candidato sindaco può cercare l’appoggio di più liste). Mentre non si è parlato invece di candidati: il messaggio è stato che si parte dai temi e dalle idee, poi si fanno le scelte sui nomi. «La nostra convinzione – spiegano – è che con persone competenti che abbiano a cuore il solo bene della propria città si possa creare una squadra forte e preparata che dia a Samarate l’ambizione di diventare una città sempre più accogliente e attenta ai bisogni dei propri cittadini», senza comunque appiattirsi sulla «ordinaria amministrazione».
C’è già anche la prossima data per riprendere il filo del discorso: il 12 di dicembre.
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