Ex Stere, il recupero non è ancora partito
I residenti della zona speravano nella bonifica dei tetti in amianto e nell'abbattimento dei capannoni fatiscenti. Ma per ora il progetto non è ancora partita: il proprietario dell'area e il Comune devono trovare un accordo su quanto costruire
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Quanto ci vorrà per veder rinascere un giorno quel pezzo di città oggi occupato dai fatiscenti capannoni della ex ditta Stere?
Se lo chiedono ancora oggi i residenti di tutta la zona intorno a questa mastodontica area fatta di due palazzine e di grandi capannoni coperti da tetti in amianto. «Qui si stanno costruendo ancora case intorno, ma noi vorremmo che togliessero almeno l’amianto da quei tetti» dicono.
È una vicenda che stiamo seguendo da un anno. Il compendio ex industriale – parte di una procedura di fallimento – è stato acquistato da un immobiliare, che ora vorrebbe “valorizzarlo”, cioè costruirci sopra. Operazione non proprio immediata, perché l’area è appunto molto vasta e inserita in un perimetro delimitato da due strette strade laterali e da una via di passaggio.
Il tema non sfugge al sindaco di Cardano al Campo Angelo Bellora. Che già nei mesi scorsi ha spiegato una serie di problemi dell’area da affrontare: da un lato la richiesta di volumetria, su cui Comune e costruttore devono trovare un accordo e che devono rientrare nei termini del Piano di Governo del Territorio vigente. L’altro problema è emerso più di recente: «Durante la procedura di fallimento è stata scorporata e venduta la villa, l’edificio giallo che fa parte del complesso» spiegava Bellora. Una operazione che è emersa solo in seguito alla vendita dell’area, che ha diminuito il valore economico del terreno acquisito dal privato e che ha ingarbugliato ancor più la storia.
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Attenzione: quando si parla di regole urbanistiche non si parla di semplice burocrazia. Valutare la volumetrie significa anche capire che servizi serviranno a chi verrà ad abitare in zona, ad esempio (è il più immediato da immaginare) il parcheggio a disposizione dei nuovi alloggi o l’impatto del traffico. Dove si trova il punto d’incontro tra privato ed ente pubblico? È proprio questo il tema. Resta il fatto che l’area è molto degradata, dopo anni di abbandono. E c’è sempre l’amianto sui tetti: i residenti si attendono che si riesca a fare un passo in avanti almeno su questo.
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