La risposta al ministro Di Maio: #IoNonSonoUnCaporale
Il ministro del lavoro ha affermato che "i contratti di somministrazione molto spesso sono il nuovo capolarato in Italia". Rasizza, presidente delle agenzie del lavoro: "Venga a trovarci per conoscere il nostro lavoro"
«Abbiamo ricostituito una serie di diritti con il decreto dignità. Oggi Assolombarda dice: “sta diminuendo il lavoro somministrato”. Era il mio obiettivo: perché i contratti di somministrazione molto spesso sono il nuovo capolarato in Italia».
Le parole del ministro Luigi Di Maio in una trasmissione di qualche giorno fa, arrivano come macigni. Se la prende ancora una volta con una forma contrattuale che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone.
IL VIDEO DELLA TRASMISSIONE CON DI MAIO
Immediata la reazione del mondo delle imprese e del lavoro e in poche ore in Rete si è scatenata una protesta nata spontaneamente da un tweet di Andrea Morzenti, esperto di diritto sindacale e del lavoro con l’hastag #IoNonSonoUnCaporale.
Ministro @luigidimaio, #IoNonSonoUnCaporale.
— Andrea Morzenti (@AMorzenti) 11 novembre 2018
Sulla questione è intervenuto Rosario Rasizza, Ceo di Openjobmetis e presidente di AssoSomm, l’Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro.
«Sono certo che il ministro abbia impropriamente messo sullo stesso piano il capolarato e il lavoro somministrato. Invito Di Maio a venire presso una nostra filiale per conoscere quello che facciamo e il ruolo delle agenzie. Questo anche in funzione della collaborazione tra pubblico e privato rispetto al progetto del governo sul reddito di cittadinanza».
Il tema del lavoro resta centrale e le preoccupazioni espresse in più occasioni da imprese, sindacati e associazioni sono rafforzate anche da recenti dati. Secondo una rilevazione proprio di Assolombarda sono 36mila in meno i contratti a tempo determinato con un calo del 26% da quando è in vigore il decreto dignità.
«Le province intorno a Milano, – afferma Marco Bentivogli, segretario della Fim, il sindacato dei metalmeccanici della Cisl – hanno ridotto del 20-30% i contratti di somministrazione. Sentir dire dal ministro del lavoro e dello sviluppo economico che i lavoratori in somministrazione sono la stessa cosa del capolarato vuol dire che non sa assolutamente di cosa parla. La realtà vera è che sta aumentando il precariato perché peggio di un contratto a termine c’è una cosa che si chiama disoccupazione».
IL VIDEO DELLA TRASMISSIONE CON BENTIVOGLI
Intanto anche Michele Tiraboschi è intervenuto perché “le agenzie sono l’antidoto contro il caporalato. Si tratta di un tema centrale per un moderno mercato del lavoro. Provo a rispondere mettendoci la faccia: non c’è convegno (Italia, Olanda, Spagna. Belgio, USA) dove colleghi non portino attacchi alle agenzie del lavoro. E non mi riferisco a tanti che parlano per partito preso. Oltre all’impegno su leggi Treu e Biagi ho scritto più volte che le agenzie sono l’antidoto contro il caporalato. Ora serve una profonda riflessione, seria e non autoreferenziale, per capire il loro ruolo nei moderni mercati transizionali del lavoro. Riflessione che ancora manca”.
Oltre all’impegno su leggi Treu e Biagi ho scritto più volte che le agenzie sono l’antidoto contro il caporalato. Ora serve una profonda riflessione, seria e non autoreferenziale, per capire il loro ruolo nei moderni mercati transizionali del lavoro. Riflessione che ancora manca
— Michele Tiraboschi (@Michele_ADAPT) 16 novembre 2018
Francesca Contardi, che da anni lavora nell’ambito delle agenzie del lavoro, racconta su Linkedin perché quell’attività non ha nulla a che fare con il capolarato.
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