Il Lago Maggiore esonda: “Si raggiungeranno i 238 centimetri”
Nella notte tra martedì e mercoledì intense precipitazioni faranno crescere il lago di altri 40 centimetri. L'apice della piena è previsto per giovedì mattina
Il Lago Maggiore sta esondando. Il livello del bacino a mezzogiorno di martedì 6 novembre ha superato la quota dei 2 metri di altezza e l’acqua ha iniziato a tracimare: Monvalle, Ispra, Angera e Laveno sono le prime tre località sulla lista di quelle che saranno interessate dagli allagamenti (qui l’elenco completo).
Ma fino a dove crescerà? La simulazione diffusa dal Consorzio del Ticino prevede che il lago continuerà ad innalzarsi fino a giovedì, quando si toccheranno i 238 centimetri sullo zero idrometrico, quindi 40 centimetri più in su rispetto a dove si trovava martedì mattina. E il livello è cresciuto a ritmi molto sostenuti per tutta la giornata: alle 8 del mattino i sensori segnavano 190 centimetri sullo zero mentre alle 22 i centimetri erano già 213.
Questo a causa di grandi afflussi di acqua che nelle prossime ore si stima entreranno nel bacino. È previsto un picco per la notte tra martedì e mercoledì quando l’acqua che fiumi e torrenti riverseranno nel Verbano supererà la quota di 2.500 metri cubi al secondo e anche la piena del Ticino sarà molto importante con un’erogazione di acqua prevista in 1.250 metri cubi al secondo. Ma queste previsioni rischiano di sbagliare, in negativo. La simulazione del consorzio fa infatti riferimento all’altezza idrometrica a Sesto Calende e rispetto alla previsione il livello è già 5 centimetri più in alto.
Le precipitazioni, comunque, saranno meno intense dei giorni scorsi ma andranno a peggiorare una situazione resa critica da 10 giorni di intense perturbazioni che hanno fatto crescere il lago di più di due metri in altezza con un transito di 850 miliardi di litri. Ma se da un lato la preoccupazione per l’esondazione è relativamente bassa dal momento che interesserà solo alcune aree più costiere, dall’altro aumentano le preoccupazioni per possibili frane o allagamenti. La protezione civile ha infatti emesso un’allerta gialla per il dissesto idrogeologico sia sull’area prealpina a cui si aggiunge un rischio idraulico di livello arancione sull’area di pianura.
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