Da Lonate al mondo: i ragazzi scoprono le macchine della Gioria spa
L'azienda lonatese nata nel 1962 ha aperto le sue porte agli studenti in occasione del PmiDay, iniziativa di Univa per far incontrare scuola e imprese. La Gioria ha una fonderia ma costruisce anche grandi impianti di rettifica, esportati in tutto il globo
Poco oltre i capannoni sfilano gli aerei in arrivo da mezzo mondo, pronti a posare le ruote sulle piste di Malpensa. E dentro ai capannoni nascono impianti destinati alle fabbriche di ogni parte d’Europa (e non solo): è lo scenario della Gioria spa, che unisce fonderia e costruzioni meccaniche, specializzata in particolare in impianti di rettifica.
«Siamo nati nel 1962, prima con la fonderia, dopo pochi anni ci siamo allargati in questi capannoni» spiega Dario Gioria, che insieme alla sorella Elena Gioria rappresenta la seconda generazione di una impresa orgogliosamente familiare, capace di far convivere la dimensione tipica delle Pmi italiane con un mercato d’affari internazionale.
«Questa macchina va in una azienda svizzera che fa estrusioni in plastica, là ce n’è una che andrà in Russia, là una destinata ad un’azienda franco-giapponese nei dintorni di Lione» indica Gioria nel reparto officina, tra le grandi macchine rettificatrici in costruzione, destinate appunto quasi tutti al mercato estero («anche se grazie alla nuove leggi sulla Industria 4.0 si sono aperte prospettive interessanti anche in Italia»).
Una delle forze della Gioria è la presenza della fonderia interna, che consente di fondere le parti degli impianti, a partire dai basamenti che possono essere lunghi anche dieci metri. «La fonderia lavora per circa il 70% per clienti esterni e per il 30% per la nostra officina» spiegano ai ragazzi delle scuole gli operai e i tecnici che guidano la visita.
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La Gioria ha infatti aperto le sue porte in occasione del Pmiday, l’iniziativa dell’Unione Industriali di Varese che punta ad avvicinare il mondo della scuola e quello delle piccole-medie imprese. L’azienda lonatese (vi lavorano oltre quaranta persone) ha accolto proprio gli studenti dell’Istituto Comprensivo del paese, che s’inserisce in quell’area ancora vivace dal punto di vista manifatturiero che è la zona tra Milano e l’aeroporto di Malpensa: una visita come sempre istruttiva per “toccare con mano” i diversi aspetti e le diverse professionalità richieste oggi nel mondo dell’industria. E la Gioria è una realtà particolarmente articolata, dove convivono le macchine a controllo numerico in officina e lo scenario da industria pesante della fonderia, dove gli oggetti – fino a 25 tonnellate – si materializzano davanti agli occhi con una colata di metallo fuso. A ricordare che il nostro mondo – dietro alla smaterializzazione di alcune filiere profondamente modificate dalla rivoluzione digitale – è ancora fatta anche di manifattura d’altri tempi, di forni, di colate. A volte dura, ma non priva di fascino.
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