Ospedali varesini: o si cambia o sarà il caos
Tanti i presenti al centro De Filippi per l'incontro dedicato ai mali della sanità cittadina. Il consigliere Astuti: "Impegniamoci tutti a trovare i 10 milioni per completare il Del Ponte"
Sala piena al centro congressi De Filippi per ascoltare quale futuro attende gli ospedali varesini. Riuniti attorno a un tavolo, chiamati dalla Fondazione Il Ponte del Sorriso e dal Comitato Noi per l’ospedale, i consiglieri regionali Samuele Astuti del PD e Marco Fumagalli del Movimento 5 Stelle e il presidente della Commissione Sanità in Regione il leghista Emanuele Monti che hanno affrontato il delicato discorso dello stato di salute di un’assistenza sempre più in difficoltà. Presente in sala anche il sindaco di Varese Davide Galimberti e il collega di Angera Alessandro Paladini Molgora.
A testimonianza dell’insoddisfazione generale i molti presenti, tantissimi operatori sanitari che sentono il peso di un servizio lontano dalle aspettative della gente.
La presidente della Fondazione Emanuela Crivellaro ha ripercorso i lunghi 12 anni di gestazione di un polo pediatrico che ancora fa acqua da più parti, non completo in quelle che dovevano essere le specialità di riferimento. Il presidente del Comitato Giorgio Arca ha snocciolato le difficili condizioni in cui sono assistiti i pazienti della diabetologia e della dialisi oltre a ricordare la fuga dei professionisti.
La deriva pericolosa è stata sottolineata dal consigliere Astuti: « Aspetto questa giunta per vedere che decisioni prenderà con il bilancio. Voglio capire se il governatore Fontana e l’assessore Gallera imprimeranno quella svolta necessaria a cambiare la rotta e sopperire al caos che si sta prefigurando. Oggi assistiamo a un progressivo svuotamento degli ospedali di Busto e Gallarate in vista di un progetto che non vedrà la luce nemmeno nel prossimo decennio. Di questo svuotamento ne stanno beneficiando i presidi di Legnano e Varese che hanno visto aumentare attività e ricoveri ma a fronte di una situazione che fa acqua da più parti. Se non arriverà un cambio di marcia deciso sarà una catastrofe per medici e pazienti».
Le parole di Astuti sono state salutate da un applauso convinto e preoccupato che il presidente della Commissione sanità Monti non è riuscito a invertire: « Guardiamo cosa è stato fatto fino a oggi. Non era obbligatorio portare l’eccellenza pediatrica a Varese. L’investimento, di oltre 33 milioni di euro con oltre 6 milioni che diventeranno 9 per assunzione di nuovo personale, è stato portato avanti sia per la determinazione dei varesini sia per la volontà politica della Regione . È chiaro che ora bisogna completare l’opera, proseguire nel potenziamento di questo quinto polo lombardo pediatrico altrimenti sarebbe uno sperpero di soldi pubblici».
Anche la fuga di medici dall’ospedale di Varese, l’impoverimento del presidio di Tradate e la difficile sopravvivenza dell’Ondoli di Angera sono stati ricordati come segnali allarmanti di una gestione senza strategia da parte della Regione a cui si è sommata una visione poco lungimirante e attenta alle esigenze della popolazione da parte della direzione strategica dell’Asst Sette Laghi: « Regione Lombardia è stata l’unica ad aver avviato una riforma del modello di welfare, un’azione che ha ottenuto il plauso internazionale. Occorre, però, proseguire sull’applicazione di questo nuovo modello ma serve anche maggiore collaborazione a livello locale del management che deve considerare il sistema globale: parliamo dell’ospedale di Cuasso che drena risorse ed energie piuttosto che del presidio di Velate che è ancora attivo con compiti in ambito pediatrico. È necessario fermarsi e riflettere sulla strategia futura dove l’ospedale di Varese diventerà il presidio d’eccellenza sostenuto a livello territoriale da presidi dedicati maggiormente alla cronicità. Non si deve parlare di chiusure che fanno sempre paura ma di trasformazioni. Non possiamo procedere con un modello che andava bene 50 anni fa: è il tempo delle scelte coraggiose e nette. In questo gioco, inoltre, l’università deve tornare ad avere il ruolo da protagonista, altrimenti l’ateneo perderà il suo valore nel campo delle scienze della vita».
Mancanza di trasparenza e di strategie sono state le dure critiche fatte dal consigliere pentastellato Fumagalli: « Il modello Lombardo ha qualche pecca. Non funziona e con riforma legge 23 si è persa l’occasione di migliorarlo. È mancato il confronto con i cittadini ma molto di più con gli operatori del settore che davvero hanno il polso della situazione e sono in grado di dare progetti sostenibili. L’ospedale Del Ponte oggi appare proprio il fallimento provocata da una gestione poco trasparente».
Il sistema è dunque allo stremo, il malcontento è tangibile e nessuno dei presenti lo ha negato. Il domani dovrà essere diverso : « Oggi la commissione bilancio ha dichiarato di aver stanziato 822 milioni di euro per un piano straordinario di edilizia sanitaria – ha svelato Samuele Astuti – oggi, qui in questa sede, noi consiglieri varesini ci dobbiamo impegnare per trovare quei dieci milioni di euro necessari a completare la terza fase del Del Ponte necessaria a garantire un servizio degno che non costringa più i bambini a essere trasferiti».
Uno stanziamento che Marco Colombo, consigliere regionale della Lega in commissione bilancio, ha voluto correggere perchè triennale e non annuale e di fatto già impiegato con interventi già previsti, se non per un centinaio di milioni di euro.
Poco meno di due ore per affrontare un discorso difficilissimo. Una cosa è certa: così non va.
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Mi permetto solo di notare che se la Sanità ospedaliera varesina fosse stata gestita da un Privato così com’è stata gestita da 20 anni a questa parte sarebbe già FALLITA da un pezzo. dogife39@gmail.com