Quanto costerà l’ordinanza anti-profughi al Comune di Gallarate?

Se lo chiede il consigliere di opposizione Giovanni Pignataro, che chiede conto delle spese legali nella controversia legale che ha visto la condanna del Comune a pagare un risarcimento simbolico a tre associazioni

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Quanto costerà l’ordinanza “anti-profughi” al Comune di Gallarate? Se lo chiede il consigliere d’opposizione Giovanni Pignataro, prendendo le mosse dalla causa civile che ha visto il Comune chiamato a rispondere – con un risarcimento simbolico – per l’ordinanza dell’estate 2017, già sospesa dal Tar a inizio 2018.

«La sentenza è giunta a una conclusione che ci sembra ovvia: partire dall’idea che un profugo di per sé porti una emergenza sanitaria, senza citare elementi oggettivi, appare atteggiamento preconcetto e discriminatorio» dice il consigliere del Pd, che pure resta in attesa delle motivazioni della sentenza, come del resto fa anche lo stesso Cassani.

Certo, il risarcimento che il Comune di Gallarate è pressoché simbolico, mille euro ad ognuna delle tre associazioni ricorrenti. «Ma al di là dell’aspetto economico, l’augurio e l’auspicio è che il sindaco prenda atto che non è più un esponente di una parte politica, almeno non solo quello. È un rappresentante delle istituzioni, che quindi – pur con uno sforzo che gli costerà fatica – farebbe meglio a cercare il bene comune della sua comunità e non lo sventolìo della bandiera di partito».

Pignataro annuncia che seguirà la vicenda nel tempo: perché se è vero che il risarcimento è minimo per le casse di un ente comunale, a questo andranno aggiunte anche le spese legali, se il Comune si è dovuto difendere nella controversia civile innanzi al Tribunale di Milano. E, si potrebbe aggiungere, anche quelle di redazione da parte degli uffici della stessa ordinanza, che si era dimostrata traballante anche di fronte alla giustizia amministrativa. «Già non aveva retto di fronte al Tar che aveva concesso la sospensiva: quanto è costato tutto questo alla comunità? Magari pochi soldi, ma attenzione: a fare le battaglie da ultras, poi ne pagano tutti. Magari gli ultras sono orgogliosi, ma il resto dello stadio potrebbe arrabbiarsi». Fuor di metafora, il malcontento alla fine potrebbe toccare «anche chi è di centrodestra, ma ritiene che si debba evitare le battaglie puramente simboliche e contrrprudecenti». Comprese quelle basate sulla «creazione di problemi più grandi di quelli che già ci sono». Un riferimento alla vicenda del campo sinti, su cui s’inizia a parlare dei costi economici dell’operazione di sgombero.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Novembre 2018
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