Rivoluzione di Poste nei piccoli comuni: “Basta chiusure e nuovi servizi”
Poste Italiane lancia un piano in 10 punti per rivoluzionare la sua presenza nei comuni più piccoli. Impegni presi davanti a 3.000 sindaci
Poste Italiane inizia una grande rivoluzione per cambiare in maniera radicale il rapporto con le piccole comunità. È stato l’amministratore delegato dell’azienda, Matteo del Fante, ad annunciare le novità davanti ad una platea di 3.000 sindaci chiamati a raccolta a Roma.
«Oggi vogliamo riaffermare l’importanza strategica della presenza capillare di Poste Italiane sul territorio -ha detto Del Fante- e lo facciamo in netta discontinuità con il passato». È proprio per questo motivo che, con un’iniziativa che non ha precedenti, l’azienda ha invitato a Roma tutti i sindaci dei paesi sotto i 5.000 abitanti perchè è proprio nei loro confronti che è stato annunciato il decalogo degli “Impegni a favore delle comunità dei piccoli comuni”.
La rivoluzione parte con la questione più attesa e delicata: nessuna ulteriore chiusura degli uffici postali. Nel nuovo piano industriale dell’azienda l’impegno è quello a che non ci sia più nessuna dismissione degli uffici nei comuni con meno di 5.000 abitanti, un annuncio che i sindaci hanno salutato con un lungo applauso. Nei comuni in cui Poste Italiane non c’è fisicamente, ci arriverà con sportelli ATM. In 254 realtà che oggi non hanno un ufficio postale entro un anno arriveranno i bancomat mentre nei 3.542 comuni che hanno l’ufficio postale ma non hanno sportelli automatici le amministrazioni potranno fare richiesta per l’installazione.
Una novità importante è quella che riguarda i portalettere a domicilio e l’accordo con i tabaccai perchè nelle località senza poste sarà garantita l’erogazione dei principali servizi postali attraverso la rete dei tabaccai e a questo si aggiungerà l’erogazione di servizi a domicilio dei portalettere, il tutto senza costi aggiuntivi rispetto a quelli praticati dagli uffici.

Ci sarà poi un restyling degli uffici postali che da un lato porterà anche all’installazione di videosorveglianza sia interna che esterna e l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche. Da un monitoraggio dell’azienda, infatti, in 1.379 uffici postali sono presenti ostacoli ed entro il 2020 verranno completamente risolti. Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare dell’azienda Poste Italiane ha individuato una serie di locali che saranno messi a disposizione gratuitamente dei comuni per attività sociali.
L’azienda sarà poi al fianco dei comuni con altri provvedimenti: sarà lanciato ad inizio 2019 un nuovo servizio di tesoreria per permettere di spostare i conti correnti dei comuni e avere servizi a tariffe agevolate e sarà creato un nuovo ufficio centrale per la gestione di tutte le problematiche dei piccoli municipi. In più l’azienda si prepara a portare il wi fi libero e gratuito in tutti gli uffici e rafforzerà il servizio negli uffici dei comuni turistici, assecondando il flusso dei visitatori.
Un piano che sarà realizzato in tempi molto brevi dal momento che l’amministratore delegato Matteo del Fante ha invitato nuovamente i sindaci a Roma tra un anno. «Ogni giorno tra uffici postali e postini sono 4 milioni gli italiani che entrano in contatto con noi -chiosa l’AD- e la nostra presenza vuole essere sempre di maggiore qualità e in discontinuità con il passato».
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