Scontri tra lavoratori della GLS, tre feriti
Un gruppo di autotrasportatori che aderiva allo sciopero dei sindacati di base si è scontrato con alcuni lavoratori che invece volevano lavorare
Tre feriti lievi e tanta amarezza è il bilancio di uno sciopero dei lavoratori della GLS, società di trasporti e logistica, nella sede di via Primo Maggio a Brunello. A metà mattinata un gruppo di lavoratori aderenti ai sindacati di base (Sol Cobas) che presidiavano l’ingresso della sede è venuto in contatto con un altro gruppo di colleghi che invece era determinato a lavorare. Dalle parole si è passati ai fatti: pugni, schiaffi, spintoni e una clima di alta tensione che solo l’intervento degli uomini della Digos è riuscito a riportare alla normalità. I feriti, tutti in codice verde, sono stati soccorsi dai sanitari del 118 intervenuti sul posto con un’ambulanza e un’automedica. Non è la prima volta che alla GLS di Brunello ci sono momenti di tensione, l’ultimo è avvenuto il 23 ottobre scorso.
La categoria dei piccoli trasportatori è quella che negli ultimi anni ha dato vita a numerose rivendicazioni sindacali sul territorio a causa di condizioni considerate insostenibili per orari di lavoro folli, mancanza di indennità di trasferta e pause pranzo inesistenti. Diritti che sono stati però riconosciuti nelle singole vertenze attraverso una normale contrattazione, come nel caso dei lavoratori della SDA di Gazzada Schianno.
«Noi lottiamo per rivendicare migliori condizioni di lavoro – dice un lavoratore che aderisce allo sciopero – il problema è che non c’è unità su questi punti».
«Non è vero – replica un altro – la ragione di questo sciopero è legata al fatto che si volevano far assumere a tempo indeterminato alcune persone che non lavorano. Alla Gls applicano un contratto collettivo nazionale e molti di quei diritti sono riconosciuti da tempo».
Alcuni dei lavoratori che hanno aderito allo sciopero venivano da altre parti della provincia. Una scelta dettata dalla maggiore visibilità della sede GLS di Brunello.
«È una lotta tra poveri» è stato il laconico commento di un cittadino presente sul posto.
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