Scuola, università e impresa: nuovi scenari per i ragazzi
Tre professori della Liuc discutono insieme al Ceo di Openjobmetis sul futuro dei ragazzi, tra analisi dei metodi di insegnamento e soluzioni concrete per approcciarsi alla realtà lavorativa
Durante l’incontro di Glocal “Scuola, università, impresa: come raccontare le opportunità educative?”, che si è tenuto il 9 novembre alla libreria Ubik, si è discusso sul possibile equilibrio tra il mondo che cambia, le realtà educative e le aziende.
Il rettore della Liuc, Federico Visconti, il direttore del centro di ricerca d’ateneo educativo, Michele Puglisi, il docente di ingegneria Luciano Traquandi e il Ceo Openjobmetis Rosario Rasizza, sono stati mediati da David Mammano in un discorso sul ruolo della formazione e della comunicazione e soffermandosi in particolar modo sui soggetti erogatori del sapere.
«L’attenzione crescente verso i sistemi educativi non è sempre ben spesa, perciò andrebbe riparametrata. La chiave d’accesso al problema va rintracciata nella necessità di equilibrio tra le nuove tecnologie e quello che permane nella tradizione degli esseri umani, come il bisogno di collettività e i valori personali – ha spiegato il professor Puglisi – I sistemi educativi hanno da tempo perso il monopolio della trasmissione dell’informazione. In quest’ottica, è bene soffermarci sull’opportunità da parte degli educatori di riappropriarsi del ruolo educativo».
Nello specifico, emerge l’importanza della figura dell’educatore per contribuire alla costruzione della conoscenza e dell’identità, all’interno di un mondo dove la tecnologia non è più uno strumento ma crea addirittura l’ambiente circostante.
“I muri che delineano i confini dell’istituzione hanno un valore poiché segnano il confine pedagogico. Si sta perdendo il ruolo sacrale dell’incontro, inteso come interazione umana, e della potenza del luogo. La conseguenza non può che essere la produzione del pensiero unico” continua il professor Luciano Traquandi.
Durante la conferenza, i relatori hanno cercato di trovare una continuità tra l’istruzione e il lavoro. «Noi siamo il terminale di chi esce da scuola. Ricollochiamo le persone e siamo interessati al capitale umano. È vero che la tecnologia ha trasformato il modo di lavorare ma le persone saranno sempre al centro delle imprese che la conducono» ha detto Rosario Rasizza di Openjobmetis. Ecco il suo messaggio
Il filo conduttore dell’incontro è l’equilibrio tra modernità e tradizione, tra comunicazione faccia a faccia e coinvolgimento di nuovi strumenti multimediali. Questa idea sfocia nel libro scritto a quattro mani da Puglisi e Traquandi, dove i due accademici, con l’intervento del rettore, hanno espresso il loro punto di vista sull’ambiente educativo. La “pigrizia cognitiva” di cui parla il professor Visconti segna il punto cruciale dell’analisi. L’indigestione informativa crea degli scompensi nell’apprendimento ma sta proprio agli educatori capire la complessità, anche e soprattutto per indirizzare gli studenti ad affrontare il rischio con rapidità d’esecuzione, per poter affrontare una realtà lavorativa completamente diversa da quella incontrata fino a questo momento, una realtà che non tiene più conto della domanda ma dell’unicità.
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