Sinti, contro lo sgombero il legale si appella al Consiglio di Stato

L'avvocato Pia Cirillo ha presentato una nuova istanza per fermare la demolizione del campo di via Lazzaretto, dove le famiglie sono state spostate dal Comune dieci anni fa

Cécilie Kyenge campo sinti Gallarate

Nuovo ricorso dei sinti contro lo sgombero del campo di via Lazzaretto a Gallarate. È una mossa per certi versi attesa, quella che ha spinto il legale delle famiglie del campo – l’avvocato milanese Pia Cirillo – a inoltrare una nuova istanza al Consiglio di Stato.

Il punto di partenza è il parere del Ministero Infrastrutture reso noto venerdì scorso dal sindaco Andrea Cassani, che ha visto nella valutazione ministeriale un nuovo via libera all’azione di sgombero.

“Il parere espresso dal Ministero delle infrastrutture sulla opportunità di una eventuale sospensione della esecutorietà delle impugnate ordinanze ha reiterato le iniziative minacciose del sindaco di Gallarate, dell’abbattimento delle strutture sanitarie e delle abitazioni integrative” scrive il legale dei sinti nel ricorso al Consiglio di Stato, prendendo peraltro atto che”nessuna delle autorità competenti ha quindi fatto tesoro del saggio suggerimento [alla prudenza] a codesto onorevole Ministero”.

Per questo l’avvocato Pia Cirillo, nell’atto inviato a Roma, va a “rinnovare a codesto onorevole Consiglio la istanza di valutare l’opportunità della concessione di una sospensione cautelare, in attesa della decisione sul ricordo straordinario”. La vicenda del campo sinti è aperta ormai da mesi:il sindaco Cassani, sostenuto dalla sua maggioranza, vuole sgomberare il campo: le strutture sono in gran parte mobili, ma altre sono state riconosciute come abusi edilizi. Le famiglie sinti vivono sul terreno comunale di via Lazzaretto dal 2007, quando furono spostate – sulla base di un accordo con l’amministrazione Mucci – dal precedente campo nella zona dietro al cimitero monumentale di Gallarate.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 13 Novembre 2018
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