Stelle Michelin: tre conferme e una “bocciatura” per il Varesotto
Il gallaratese Vinciguerra perde il riconoscimento. In provincia restano stellati il "Ma.Ri.Na.", "l'Acquerello" e "La Tavola"
Da quattro “stellati” a tre, senza nuove entrate e con una bocciatura: il verdetto arrivato dal Teatro Regio di Parma dove è stata presentata la celebre “Guida Michelin” 2019 non è dei più prestigiosi per la provincia di Varese che, pure, in questi anni ha dato segni di risveglio dal punto di vista dei locali di punta.
“BOCCIATO” VINCIGUERRA
Il Varesotto perde dunque una stella, quella che era appannaggio di Ilario Vinciguerra da quattro edizioni, e cioè dalla Michelin del 2014. Niente da fare questa volta per il ristorante gallaratese, entrato nel novero di quei locali (anche l’Armani di Milano) che perdono il prestigioso riconoscimento.
TRE CONFERME
Tutto come previsione invece per gli altri tre ristoranti insigniti della stella sul nostro territorio. Il più longevo del “tris d’assi” è il celebre Ma.Ri.Na. di Olgiate Olona, indicato dalla guida ininterrottamente dal 1997 grazie all’impegno della famiglia Possoni (con la chef Rita Possoni a dirigere le operazioni di cucina).
Conferme anche per due locali che da poco si sono inseriti nella élite dell’enogastronomia nazionale: “l’Acquerello” di Fagnano Olona, di chef Silvio Salmoiraghi, ottiene per il quarto anno consecutivo il riconoscimento (prima volta nel 2015). Ancora più “giovane” è la stella assegnata alle rive del Lago Maggiore, quella al ristorante “La Tavola” di Laveno Mombello grazie al lavoro di Riccardo Bassetti.
LOMBARDIA: MILANO E BRESCIA SU TUTTE
Il Varesotto però, nel complesso, si presenta tra le province meno “decorate” della Lombardia. Inarrivabili Milano (18 ristoranti, con quattro “2 stelle”) e Brescia (13 locali) ma pure Bergamo che è rappresentato da nove stellati compreso il “Da Vittorio” di Brusaporto che di stelle ne ha ben tre.
Sono invece sei i locali premiati nel Comasco. Varese ne ha tre così come Sondrio e Lecco (con la new entry del “Materia” di Cernobbio). A quota due Pavia e Mantova (dove però c’è un “tre stelle”, Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio), un solo stellato a Monza e Brianza, nessuno infine a Lodi.
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