Caso La Tela, il sindaco: “Il Comune non ci ha rimesso un euro. Pronto il nuovo bando”

Michele Cattaneo risponde punto per punto alle critiche sollevate dai 5 Stelle sulla gestione del locale confiscato alla 'ndrangheta: "Sbagliato buttare fango su un simbolo di legalità. Arcadia va ringraziata per averci provato"

osteria sociale la tela ndrangheta

«Non mi sono mai arrabbiato così tanto per un attacco politico, davvero. Lo dico perchè l’attacco colpisce un luogo simbolo della legalità che vince sulle mafie e una cooperativa che ha avuto l’unica colpa di provare a dare corpo a questa legalità gestendo l’osteria La Tela. Invece di essere uniti, maggioranza e opposizione, c’è chi come Massimo Oggioni dei 5 Stelle, prova a buttare fango evocando i soliti complotti».

Il sindaco Michele Cattaneo è amareggiato per i dubbi instillati dal consigliere di opposizione tramite alcuni post sul blog dei 5 Stelle di Rescaldina nei quali mette in dubbio la trasparenza dell’operato del sindaco sulla vicenda della chiusura dell’osteria sociale nel locale confiscato alla ‘ndrangheta, oggi di proprietà del Comune di Rescaldina, sostenendo che abbia nascosto la reale gravità della situazione debitoria della gestione da parte di Arcadia.

Cattaneo, però, non si sottrae alla richiesta di chiarimenti e risponde alle critiche respingendo al mittente i rilievi dei pentastellati: «Non ho nascosto nulla e il comune non ha perso un euro da questa situazione, i bilanci di Arcadia ci sono sempre stati trasmessi e le perdite riportate sul blog dei 5 Stelle, relative alle tre annualità 15-16-17 sono solo i flussi di cassa dell’osteria che non tengono conto di molte altre voci, per questo le cifre che noi abbiamo sono diverse da quelle che hanno i 5 Stelle». Arcadia, infatti, non aveva un bilancio separato per l’osteria La Tela ma contabilizzava tutto all’interno di un unico conto economico che comprende tutte le attività della cooperativa. Debiti, comunque, sui quali il Comune poco poteva fare in quanto da ritenersi totalmente in capo alla cooperativa.

«Riguardo alla mia corrispondenza privata con il coordinatore e con la cooperativa – prosegue il sindaco – si tratta solo di mail nelle quali, di fronte alle difficoltà economiche diventate pesanti e alla loro ricerca di sponsor, chiedevo se era possibile trovare una soluzione coinvolgendo anche Libera e alcuni ristoratori della zona, incontro che poi si è effettivamente svolto e che aveva portato ad un possibile ritorno all’utile ma il nuovo cda di Arcadia ha preferito dismettere l’impegno per paura di peggiorare le cose».

Il sindaco ci tiene a precisare che «Arcadia va solo ringraziata per averci provato e per aver rischiato in proprio in un progetto sociale che ha degnamente rispettato facendo lavorare disabili, promuovendo la legalità e aprendo il locale a chiunque lo volesse utilizzare a scopi sociali e culturali. Qualcun’altro, invece, oltre a non frequentarlo per partito preso, cerca anche di buttare fango».

Infine Cattaneo annuncia che è confermata la volontà di riaprirlo il prima possibile con un nuovo bando: «Sono convinto di questa scelta che è appoggiata anche dal procuratore capo della Dda di Milano Alessandra Dolci la quale ha sottolineato l’importanza di questo presidio di legalità come dimostrazione a quelli di fronte (che sono ancora lì, ndr) che si può fare impresa legalmente. Entro fine anno emaneremo il bando».

Di seguito la replica del sindaco alle affermazioni dei 5 Stelle, punto per punto

Occorre innanzitutto leggere in successione due post riportati sul sito del Movimento 5 Stelle di Rescaldina:
http://www.rescaldina5stelle.it/la-tela-facciamo-il-punto/
http://www.rescaldina5stelle.it/la-tela-evoluzione-di-un-pasticcio/

Tutto nasce da un equivoco per quanto riportato in un comma (Art.3 comma 3 lettera k allegato 1) del contratto di comodato che prevede “l’obbligo di trasmettere annualmente al Comune copia dei bilanci relativi all’ultimo esercizio chiuso completi degli allegati di legge, nonché una relazione dettagliata sull’attività svolta, dalla quale si evincano i risultati raggiunti, con particolare riferimento al progetto”. Arcadia, la cooperativa sociale che aveva in gestione il bene, non ha tenuto una contabilità separata tra la gestione del verde (core businnes da sempre della cooperativa) e La Tela. I bilanci trasmessi quindi, dato che si parla anche di allegati di legge, sono sempre stati quelli della Cooperativa Arcadia ed hanno permesso al Comune negli anni, di controllare che la cooperativa mantenesse i requisiti richiesti dal bando ed in particolare la valenza sociale e l’assenza di scopo di lucro e quindi di redistribuzione degli utili.
In riferimento all’anno 2016 Giovanni Arzuffi, coordinatore del progetto per Arcadia, aveva estrapolato un documento di “andamento economico” che era stato inviato al comune insieme alla relazione sull’attività svolta (Allegato 2). Tale documento non rivestiva e non riveste assolutamente il valore di “bilancio” tanto che non ha sostituito la presentazione del bilancio della Cooperativa.
Quando alla fine del mese di Luglio Arcadia si è rivolta a me per rappresentarmi le difficoltà economiche e l’intenzione di rescindere il contratto con il Comune, ho chiesto alla vicepresidente di Arcadia di trasmettermi i conti del ristorante in modo da poterli fare analizzare da alcuni amici ristoratori ed esperti del settore per valutare se le azioni correttive già messe in atto da Arzuffi potessero essere sufficienti per riportare in pareggio i conti del ristorante.
Le verifiche effettuate hanno poi confermato a detta dei diversi esperti che il ristorante avrebbe potuto raggiungere facilmente il pareggio soprattutto grazie ai risparmi di spesa attuati già dal marzo 2018.
I documenti rappresentanti l’andamento economico così come estrapolati dagli addetti alla contabilità di Arcadia ed inviati alla mia mail personale non hanno mai avuto quindi nessuna forma di ufficialità e non hanno mai neanche avuto lo scopo di rappresentare adempimenti formali nei confronti del comune ragione per cui non sono stati registrati al protocollo dell’Ente comunale.
Come sappiamo poi, nella sua autonomia gestionale, Arcadia ha cercato per qualche mese partner che le si potessero affiancare non sentendosela di continuare da sola nella gestione. La ricerca non ha portato frutto soprattutto per il gravare del debito che con la rescissione del contratto rimane a carico di Arcadia e non investe in nessun modo il comune che mai ha versato soldi ad Arcadia per la gestione del locale. Sono invece state acquistate attrezzature che rimarranno nella disponibilità del locale e quindi dell’Ente.
Sono naturalmente profondamente grato ad Arcadia per avere provato a cimentarsi nella gestione e sono addolorato di come questa sia finita.

Fin qui la ricostruzione della storia che è evidentemente molto più semplice di quanto riportato dai post del movimento 5 Stelle e dalle reazioni che questi post hanno causato con la pubblicazione sui Social.
Vorrei analizzare alcuni passaggi degli scritti in oggetto, limitandomi a quello datato 7 dicembre:

1 – Si dice “è chiaro quindi che anche per Arcadia, il periodo dalla fine del 2015 al luglio 2018 è un periodo oscuro, in cui la gestione della Tela è stata fuori controllo” probabilmente questa è una questione totalmente interna ad Arcadia. Come sia possibile che un ufficio di contabilità di una cooperativa non abbia il controllo di un ramo di impresa è difficile comprenderlo. Più probabilmente chi oggi gestisce il CdA della cooperativa e riveste cariche sociali non era allora coinvolto direttamente nella gestione. Senz’altro tutte le scritture contabili permettono oggi come permettevano ieri di comprendere gli andamenti del locale senza che ci sian nulla di oscuro.
2- Si dice “Nei documenti che ci invia [Arcadia], ci sono i famosi “bilanci” della tela, inerenti 2015 (dicembre), 2016 e 2017. Diciamo bilanci usando un termine scorretto. Non sono effettivamente e legalmente dei bilanci, ma dei report in cui compaiono tutte quelle voci che però sono quelle necessarie al controllo dell’andamento dell’impresa; sono quei documenti che, secondo noi, erano previsti dal contratto stipulato tra comune ed Arcadia”. Effettivamente non si tratta di bilanci ma di estrapolazioni che possono o meno considerare alcune voci. Le spese generali, tanto per fare un esempio possono essere ripartite o meno. Non trattandosi di bilanci ma di estrapolazioni finalizzate ad una analisi possono o meno contenere elementi. Probabilmente ai fini bilancistici non è corretto inserire gli investimenti per il magazzino al pari di spese di forniture, ne manca la valorizzazione così come mancano gli ammortamenti di strutture, i fondi accantonati o altro.
L’analisi che segue è quindi fuorviata e fuorviante perché il presupposto documentale è chiaramente sbagliato.

3 – Si dice: “Perché il sindaco riceveva documentazione riguardante un bene pubblico, e quindi anch’essa pubblica, su una mail privata e non protocollava correttamente tali documenti, mettendoli agli atti e rendendoli disponibili a tutti i cittadini e consiglieri che avessero voluto verificare l’andamento della Tela, come previsto dalla convenzione?”. Arcadia non è un bene pubblico ed i dati riguardavano Arcadia e non tutti i “cittadini ed i consiglieri”. Era già successo nel mese di settembre che senza nessuna autorizzazione il consigliere Oggioni divulgasse sui social una mail contenente aspetti riguardanti la Cooperativa Arcadia causando un danno diretto a questa. Le mail ricevute da Arcadia, come chiarito sopra e come dimostra anche il tono dei messaggi della vice presidente, non avevano nessuna caratteristica di ufficialità e nessuno scopo istituzionale.

4 – “Quanta altra documentazione è in possesso dell’amministrazione, riguardante il periodo precedente il luglio 2018 (quando il gestore della Tela è stato sfiduciato da Arcadia), che non ci è stata consegnata?” la documentazione in possesso dell’amministrazione e di cui deve essere in possesso l’amministrazione è stata tutta consegnata al Consigliere Comunale in risposta alla sua richiesta di accesso agli atti. Specifico che il gestore della Tela (che era Arcadia ma probabilmente si intende il coordinatore Arzuffi) non è stato sfiduciato ma, come da lui riportatomi, si è dimesso proprio perché Arcadia non aveva più intenzione di continuare a gestire La Tela.

5 – Si dice: “Se per questo caso siamo venuti a conoscenza di una gestione documentale parallela rispetto a quella ufficiale, quanti altri casi come questo esistono per il nostro comune” chi scrive il pezzo non si firma ma lascia intendere chiaramente che ci sia stata una gestione parallela della documentazione, e che la stessa cosa possa essere successa anche per chissà quante altre pratiche/rapporti. Questa è chiaramente una dichiarazione che fa un danno alla pubblica amministrazione, non tanto ai politici ma soprattutto ai tecnici dipendenti dell’ente e di questa è mia ferma intenzione chiedere conto e assunzione di responsabilità.

6 – Si dice: “Per quanto ci riguarda, abbiamo trasmesso tutte queste perplessità agli uffici competenti comunali, in maniera che queste domande trovino una risposta”. L’articolo in questione però esce prima che siano arrivate le risposte richieste che forse sarebbe stato meglio aspettare prima di lanciarsi in ricostruzioni e illazioni.
Da notare che io non ho mai direttamente ricevuto richieste di chiarimenti dal gruppo dei 5 stelle che mi hanno rivolto la semplice interrogazione urgente ad inizio consiglio comunale del 28 novembre in cui mi chiedevano se avessi mai ricevuto i bilanci de La Tela. Ho risposto che avevo solo ricevuto dei semplici “bilanci di cassa”. Loro però dicono “Aggiungiamo che noi questi dati, da Arcadia, li abbiamo ricevuti il 21 di novembre, e la lettura, le analisi e le verifiche hanno richiesto un paio di giorni” se avessero davvero voluto risposte avrebbero potuto fare sapere prima al sindaco quali domande avrebbero voluto porre per potere avere risposte esaurienti.
La stessa tecnica era stata utilizzata per l’articolo di inizio novembre pubblicato il giorno prima di fare richiesta di accesso agli atti agli uffici competenti.
7 – Si dice: “Abbiamo anche inoltrato la documentazione economica ricevuta anche agli altri capigruppo in consiglio comunale, con copia al presidente della commissione Controllo e Garanzia, di modo che possano fare le opportune valutazioni e decidere come procedere” e subito dopo “È evidente però che la questione, fino ad ora, da parte del sindaco, sia stata condotta nella più completa opacità. Anzi ,tentando addirittura di accusarci di impreparazione, volontà di fare “show”, avventatezza e tanto altro”. Perché opacità? Opacità indica la volontà di occultare tanto che il post di rilancio su Facebook parla di “Gravi perdite fin dal primo giorno di apertura, situazioni economiche falsate, perchè? Nessuna trasparenza e una verità occultata per un progetto che sarebbe dovuto essere un esempio di trasparenza, visto che i locali sono stati sottratti alla mafia. Abbiamo scoperto alcune verità scomode”. Occultare la verità è un reato e collegando Facebook e articolo sul sito sembra che il reato sia stato commesso dal sottoscritto. Falsare le situazioni economiche è ancora un reato ed ancora, leggendo il testo dell’articolo sembra che a commetterlo sia stato il Sindaco o tuttalpiù Arcadia non si sa ad opera di quale figura. Anche di questo è mia ferma intenzione chiedere conto ed assunzione di responsabilità.

– 8 si dice: “Ribadiamo che il nostro fine è arrivare alla verità, il prima possibile. Prima che venga confezionato un nuovo bando che magari potrebbe riconsegnare la gestione della tela ai soliti noti, magari gli stessi che hanno dimostrato quell’acume gestionale che in due anni e mezzo ha affondato una corazzata ritenuta inaffondabile quale era la Tela, e compromesso una cooperativa sociale come Arcadia, operante da 30 anni senza problemi”. Si dice “prima che venga confezionato il nuovo bando” per “non riconsegnare la gestione della tela ai soliti noti”. Di chi si sta parlando? Non si sta influenzando in qualche modo la trasparenza di un nuovo bando che, già dichiarato in Consiglio Comunale, sarà gemello del bando che ha affidato la gestione ad Arcadia nel 2015? Che Arcadia non partecipi è già dato per scontato, si vuole impedire la partecipazione di qualcun altro? Nel caso, di chi?

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Dicembre 2018
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