Eliambulanze del futuro: anestesisti e ingegneri a confronto nella sede di Leonardo
Lo scorso fine settimana si è svolta "Remote", una due giorni di studio e confronto organizzata dalla Società italiana anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva
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Il soccorso arriva dal cielo. È sempre più frequente l’utilizzo delle eliambulanze per situazioni di emergenza. A causa della gravità o del luogo impervio, le centrali operative del servizio di urgenza ed emergenza sanno di poter contare su mezzi efficaci.
L’uso dell’elicottero nell’assistenza dei feriti risale alla Seconda guerra mondiale. Da quell’esperienza, tecnologia, innovazione e professionalità hanno lavorato insieme per affinare sempre di più l’utilizzo del velivolo.
Lo scorso fine settimana si è svolto negli stabilimenti di Leonardo a Vergiate, il congresso internazionale Remote, organizzato da Siaarti (Società italiana anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva).
L’obiettivo era quello di far dialogare ingegneri aerospaziali e specialisti del soccorso per affinare sempre di più mezzi e modelli.
Due i congressi che si sono svolti in parallelo, uno dedicato al personale sanitario e uno per piloti e tecnici di volo, che hanno avuto anche sessioni comuni per confrontarsi e migliorare i rispettivi servizi.
Pur nelle peculiarità dei diversi sistemi di elisoccorso, l’obiettivo delle giornate di studio è stato quello di trarre alcune indicazioni di carattere generale che possono rappresentare l’up to date dell’attività e sulle quali ipotizzare la progettazione di studi multicentrici.
A dare concretezza a progetti innovativi sono anche le nuove strumentazioni in dotazione: videolaringoscopi che permettono di intubare i pazienti senza che sia necessario stenderne il collo, monitor multiparametrici che consentono di monitorare diversi parametri vitali, trasmettendo all’ospedale di destinazione tutti i dati, piuttosto che defibirillatori portatili con un’autonomia di 300 scariche o ecografi portatili.
La sfida è quella di progettare ambienti adeguati per permettere interventi di stabilizzazione del paziente in spazi angusti e in movimento.
L’idea di chiedere a Leonardo di condividere il progetto nasce dall’esperienza dell’azienda aerospaziale che vanta una flotta di 370 eliambulanze in tutto il mondo ( oltre ai velivoli impiegati nella ricerca e soccorso). Il traguardo è ambizioso così come l’idea di migliorare costantemente le tecniche di intervento in emergenza per assicurare risultati migliori in termini sia di salvataggio di vite umane sia di costi per il sistema sanitario.
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