Liberty e tecnologia, riapre al pubblico Villa Bernasconi

Non un museo nel senso tradizionale del termine, bensì un’esperienza fatta di suggestioni e connessioni guidate dalle #vocidivilla

Villa Bernasconi Cernobbio

Domenica 16 dicembre 2018 riapre al pubblico – dopo alcuni lavori di restauro – il Museo di Villa Bernasconi, l’originale realtà museale ospitata nell’omonima splendida villa Liberty a Cernobbio, sul Lago di Como.

Non un museo nel senso tradizionale del termine, bensì un’esperienza fatta di suggestioni e connessioni guidate dalle #vocidivilla: un percorso innovativo e interattivo tra contenuti multimediali, oggetti e documenti storici in prestito da collezioni museali e private, ma anche attraverso esperienze multisensoriali.

LE NOVITA’
Oltre ai rinnovati spazi tra cui la Mansarda, ora attrezzata per ospitare atelier creativi e didattici, la “Casa che parla” – come si autodefinisce il Museo, dove è la villa stessa a raccontarsi e a condurre i visitatori lungo un itinerario alla scoperta della sua storia e delle persone che vi hanno abitato dal 1906 in poi – si ripresenta ora al pubblico ancora più multiesperienziale e interattiva, grazie anche ai nuovi allestimenti realizzati con i contributi assegnati nell’anno 2018 da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

A partire dalle installazioni ospitate nelle stanze della Villa, che uniscono tecnologia e storytelling, come la “Bacheca degli oggetti parlanti”, realizzata da Rataplan, in cui gli strumenti di lavoro – recuperati tra gli ex dipendenti delle Tessiture Seriche Bernasconi (Davide Bernasconi era il primo proprietario della Villa) e le ditte che ne hanno raccolto l’eredità – fanno ascoltare la propria voce ai visitatori che li toccano, grazie a speciali sensori che si attivano con il contatto.

L’installazione è progettata per essere arricchita in futuro con altri oggetti parlanti, così come la “Cassettiera interattiva dei ricordi” a cura di Sfelab che si presenta ora arricchita con cinque nuovi cassetti, tra cui quello dello stesso Davide Bernasconi. E’ una cassettiera interattiva e multimediale che permette ai visitatori di rivivere i ricordi di operai, impiegati e dirigenti: aprendo i cassetti, gli oggetti in essi contenuti si illuminano, appare il ritratto del lavoratore all’interno di una cornice multimediale, e nella credenza si animano scritte, immagini ed illustrazioni accompagnate dalla voce narrante del lavoratore che, in tono confidenziale, racconta la propria storia. Queste due installazioni sono state realizzate grazie al contributo di Regione Lombardia assegnato al Comune di Cernobbio attraverso il bando “Avviso Unico Cultura – Lingua lombarda e patrimonio immateriale”.

Un’altra importante novità è l’installazione scenografica multisensoriale “Sulle ali della seta” realizzata da un team artistico di cui fanno parte lo scenografo Ivo Tomasi, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera e perfezionatosi al Teatro alla Scala di Milano, la scenografa e decoratrice Elisabetta Guglielmo, titolare di un laboratorio di allestimenti artistici, e il fonico e musicista Giorgio Andreoli.

Irrompendo tra i muri di Villa Bernasconi, le farfalle del baco da seta e la vegetazione delle sfarzose decorazioni Liberty delle facciate esterne della villa fanno il loro ingresso in una delle stanze al primo piano. Scultura, scenografia, decorazioni, luci e musiche si armonizzano in un’opera nella quale è possibile entrare, ascoltare suoni che evocano il periodo storico e l’operosità industriale dell’ingegner Bernasconi e diventare parte integrante dell’opera stessa attraverso la propria immagine, riflessa da un enorme specchio che nello stesso tempo porta alla luce i campionari delle sete prodotte sul territorio di Cernobbio e della provincia di Como. Quest’opera si riferisce al progetto in partenariato con il Museo della Seta “Ti facciamo il filo!” finanziato da Fondazione Cariplo.

Ma Villa Bernasconi continua a stupire i visitatori anche con le installazioni già presenti prima della chiusura per lavori: come la videoinstallazione olografica “La cena”, a cura di OLO creative farm, che riproduce in scala 1:12 la sala da pranzo del Cavalier Bernasconi (il primo proprietario della Villa), grazie a una mini-scenografia con arredi in stile. L’installazione dà vita, tramite la tecnica oleografica, a una cena immaginaria – ma realistica per i contenuti storici tratti dal quotidiano La Provincia del 1906 – che, ispirandosi nella sceneggiatura a “Il fascino discreto della borghesia” di Luis Buñuel, racconta attraverso dialoghi, a tratti surreali, il contesto sociale di una delle famiglie più influenti dell’epoca. Riscuote inoltre sempre grande entusiasmo anche l’installazione interattiva progettata e realizzata da Rataplan: un telefono originale degli anni Trenta opportunamente adattato e programmato per far squillare l’apparecchio a tempo e far partire, quando il visitatore alza il ricevitore, una serie di telefonate registrate. Le “telefonate” sono costituite da file audio mp4 in cui diversi attori interpretano personaggi legati, direttamente o indirettamente, alla famiglia Bernasconi: ogni chiamata ricorda un evento storico del Novecento particolarmente significativo per la famiglia, la villa e la città di Cernobbio e offre al visitatore la possibilità di vestire, per il tempo di una chiamata, i panni del “padrone di casa”.

Il museo è il fulcro di “Liberty Tutti“, progetto sviluppato dal Comune di Cernobbio in partenariato con la Cooperativa Sociale Mondovisione per creare un modello di gestione sostenibile di Villa Bernasconi che valorizzi il coinvolgimento dei giovani, sia in termini di creatività che di professionalità, avvalendosi anche delle nuove tecnologie. Per questo motivo le installazioni interattive sono state realizzate da Sfelab, Olo Creative Farm, Rataplan, Antiorario Video. “Liberty tutti” è cofinanziato da Fondazione Cariplo (Bando Patrimonio Culturale per lo sviluppo. Anno 2015). L’iniziativa è stata inoltre realizzata con il contributo di Regione Lombardia (Bando Territori Creativi, finalizzato alla promozione dei temi moda e design attraverso le nuove tecnologie) e prevede il coinvolgimento, a vario titolo, di numerose e importanti istituzioni museali e culturali del territorio, come la Pinacoteca Civica di Como, il Museo della Seta, il Museo del Cavallo Giocattolo, il Teatro Sociale di Como, l’Associazione Arte&Arte, Como Città dei Balocchi, Fondazione Alessandro Volta, Fondazione Arte Nova.

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Pubblicato il 13 Dicembre 2018
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