Paragone e Invidia: “Chiusura Hammond è incredibile”
Il senatore e il deputato 5 Stelle fanno sapere di voler incontrare i vertici e i lavoratori: "Questo tipo di aziende vanno valorizzate e non chiuse"

«Quello che è successo alla Hammond Power Solution di Marnate ha davvero dell’incredibile. Prima il cesto di Natale, poi il licenziamento di 40 padri e madri di famiglia, in una realtà storica del varesotto, altamente specializzata e competitiva. Pare di essere in un triste romanzo di Charles Dickens». Commentano così il senatore Gianluigi Paragone, membro della Commissione Industria, e il deputato Niccolò Invidia, membro della Commissione Lavoro, assieme al gruppo del Movimento 5 Stelle di Marnate.
«Come già comunicato dai dipendenti, non c’erano avvisaglie della chiusura, anzi nel mese di settembre erano stati annunciati investimenti e assunzioni per il 2019. Nessuna comunicazione preventiva, nessuna comunicazione ai lavoratori sul proprio futuro e su quello dello stabile. Ancora una volta, una multinazionale lontana dal territorio e dalla popolazione, chiude i battenti non curandosi di nessun aspetto umano e sociale» – continua Invidia.
Entrambi concordano nel definire la scelta di chiudere pretestuosa e legata alla finanza: «A nostro parere la motivazione che spinge la multinazionale canadese a chiudere la filiale italiana è decisamente pretestuosa, meramente legata alla finanza. La domanda che dobbiamo farci è: chiudono in Italia per aprire in un Paese senza diritti sul lavoro? Così da creare certamente dell’utile, ma a che condizioni?» Incalzano i Cinque Stelle.
«Oggi dobbiamo focalizzarci sul futuro dello stabile e dunque dei dipendenti. A tal proposito abbiamo coinvolto il Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico per intervenire a riguardo. Nei prossimi giorni ci recheremo a Marnate per incontrare i lavoratori dell’azienda e possibilmente i vertici, così da fare il punto della situazione e valutare le possibili azioni politiche e istituzionali. Le aziende storiche e specializzate non vanno chiuse, vanno valorizzate, e così anche i loro dipendenti, anima e motore della produttività. Nessuno deve rimanere indietro». Conclude il senatore Paragone.
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