Spari al mercatino di Natale di Strasburgo, 3 morti e 13 feriti
Il responsabile della sparatoria sarebbe stato identificato in un 29enne già noto alla polizia per reati comuni e segnalato come "radicalizzato"
(aggiornamento mercoledì 12 dicembre, ore 10.50)
Spari in un mercato di Natale a Strasburgo, in Francia. È accaduto intorno alle 20 di martedì 11 dicembre. L’assalitore che ha aperto il fuoco ha raggiunto con i suoi colpi 13 persone di cui due hanno perso la vita. Si tratta di un bilancio provvisorio. Tra i feriti c’è anche un giornalista italiano, Antonio Megalizzi, che nella sparatoria è stato colpito da un proiettile alla testa.
LE TESTIMONIANZE
Il racconto dell’Eurodeputata Bonafè
La testimonianza di Fabrizio Zaninelli, angerese, a Strasburgo per lavoro
LA CITTA’
L’area intorno al centro storico è stata blindata, molte vie sono state chiuse ed è presente un ingente schieramento delle forze dell’ordine francesi. Sono tutt’ora in corso le operazioni di ricerca dell’uomo ritenuto responsabile del gesto. Si tratta di un 29enne, di origini nordafricane ma nato a Strasburgo. L’uomo, di Strasburgo, era già noto alle forze dell’ordine per reati comuni (era stato in carcere nel 2011) e identificato come “radicalizzato”. Doveva essere interrogato proprio nella stessa mattina dell’attentato.
In questi giorni è in corso anche la sessione plenaria del Parlamento Europeo e sono molti gli eurodeputati italiani che stanno riportando informazioni sulla sparatoria. Tra questi Marco Affronte, ex M5s:
Colpi di arma da fuoco a #Strasburgo
Ho visto due donne a terra. Ora sono riparato con altre persone in un cortile. Ci hanno fatto entrare perché la polizia bloccava ogni spostamento sia a piedi che in auto.#Strasbourg— marco affronte (@marcoaffronte) 11 dicembre 2018
Gli eurodeputati, i giornalisti e il personale del Parlamento Europeo sono stati trattenuti all’interno per ragioni di sicurezza, nessuno può abbandonare l’edificio.
Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo, ha detto “questo Parlamento non si fa intimidire, andiamo avanti a lavorare”
La Farnesina ha attivato un’unità di crisi e diffuso un numero di telefono da contattare:
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