Varese, è ancora crisi. I giocatori si allenano, ma i problemi restano
Squadra al lavoro a Varesello grazie alle garanzie offerte dal presidente Benecchi. Il team manager Vescusio è l'ambasciatore. Però la situazione economica resta precaria
Rientra, per il momento, l’emergenza in casa Calcio Varese. Il mancato allenamento dei giocatori nella giornata di giovedì non ha avuto l’effetto di far arrivare i bonifici nelle tasche dei giocatori – ancora in attesa dei rispettivi compensi di ottobre – ma ha fatto smuovere le acque, trovando un contatto con la società.
A prendere la parola a nome della squadra a Varesello è stato Luca Gestra, uno degli elementi più esperti dei biancorossi, affiancato da capitan Idrissa Camara, Lorenzo Lercara e Matteo Simonetto,
Questo quanto scritto (e letto) dai giocatori:
«Cari signori, noi siamo qui anche se non abbiamo niente da dire, quello che doveva essere detto lo abbiamo già detto nelle sedi opportune. Adesso dobbiamo andare ad allenarci per recuperare il tempo perso ieri. Una precisazione: non permettiamo a nessun organo di stampa di offendere la nostra dignità. Abbiamo grande rispetto dei nostri tifosi e del Calcio Varese che ci ha onorato di vestirne la maglia. Il presidente Benecchi stamattina è già stato fin troppo eloquente con le sue dichiarazioni sulla stampa, e per questo lo ringraziamo».
Finita la comunicazione della squadra, ha provato a far luce sulla situazione della società il team manager Nando Vescusio, riportando le scuse per le assenze dei dirigenti Claudio Benecchi, Fabrizio Berni e Marco Ballotta: «Quanto è successo ieri è dovuto all’iniziativa dei giocatori, che si sono stancati di una società che non dava risposte. Oggi si alleneranno e il loro obiettivo è vincere le due partite che mancano alla fine dell’anno per concludere bene il 2018. Ieri sera squadra e società si sono chiariti e hanno trovato una linea di confronto».
La situazione non è in ogni caso rosea, come ammette lo stesso Vescusio: «Ci sono problematiche, il Varese non naviga in acque tranquille anche e soprattutto per la situazione debitoria ereditata. Abbiamo – parlo a nome della società – messo sul tavolo diversi soldi per ripianare questi debiti, è ovvio che per fare girare la macchina Varese c’è bisogno di un esborso di denari importante. La concessione che ci può dare il comune è per noi molto importante».

Riguardo ai rimborsi dei calciatori e dello staff, Vescusio spiega: «I ragazzi sono stati stipendiati fino al mese di settembre, con il bonifico arrivato a ottobre. Per i mesi successivi ci è stato detto che i bonifici sono partiti ma a oggi i ragazzi dicono che non sono arrivati i soldi. I calciatori si sono confrontati con la società trovando una linea comune e il loro intento è finire l’anno con due vittorie che saranno fondamentali. I ragazzi sono molto legati al Varese, lo “sciopero” avvenuto ieri è stato fatto solo per far muovere la società».
Una situazione che quindi è ancora tutta in divenire. I giocatori hanno concesso una “tregua” alla società, ma è giusto da parte loro pretendere quanto gli è stato promesso. I prossimi giorni probabilmente non vedranno una svolta, né ce la si aspetta. Bisognerà attendere che si riequilibrino gli assetti dirigenziali, ma chi sarà al comando dovrà iniziare a tirare le file, altrimenti il baratro si riaprirà di nuovo.
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