A Varese (non) è stato ritrovato un nuovo dinosauro
Se ne parla molto sui giornali di oggi, perché è uscito un articolo scientifico che sintetizza gli studi durati due decenni. È sempre il caro, "vecchio" Saltriosauro ritrovato nel 1996, ora riconosciuto come nuova specie
Chi abita in Valceresio di sicuro lo conosce: è il caro, vecchio Saltriosauro. Un mito locale, il dinosauro ritrovato in una caverna della zona, divenuto poi un piccolo simbolo del paese al confine con la Svizzera, qualcosa che s’impara a conoscere fin dalle gite alle scuole elementari.
Se ne parla molto oggi sui giornali, tra cui (per fare un esempio) il Corriere della Sera, Focus, il prestigioso National Geographic. Molti siti hanno intitolato “Scoperto un dinosauro a Varese”, il che ha fatto un po’ saltare sulla sedia alcuni varesini. Qualcuno avrà pensato anche a un nuovo ritrovamento, dopo quello del 1996.
Il motivo per cui il Saltriosauro è diventato una notizia è che è stato pubblicato oggi, 19 dicembre, un articolo scientifico (qui l’integrale) dei ricercatori Cristiano Dal Sasso, Andrea Cau, Simone Maganuco: un corposo studio che ricongiunge precedenti pubblicazioni sul tema e fa il punto sullo stato della ricerca sul dinosauro “varesino”.
La scoperta, però, risale appunto al 1996, da parte di Angelo Zanella, appassionato cercatore di fossili collaboratore del Museo di Storia Naturale di Milano, dove furono poi portate le ossa estratte dalle pietre della cava in Valceresio. Da Zanella deriva il nome scientifico di Saltriovenator Zanellai.
Lo studio individua dal punto di vista scientifico il Saltriosauro come “un nuovo dinosauro terapode dell’Italia settentrionale dal Giurassico Inferiore”, terza specie di dinosauri terrestri individuata in Italia. I teropodi sono i dinosauri bipedi, dotati di zampe anteriori con artigli, come il più famoso Tirannosaurus Rex. Il Saltriovenator è dunque un esempio di grande predatore, vissuto 198 milioni di anni fa, il cui peso è stato valutato di circa una tonnellata.
Il completamento dello studio è una notizia rilevante: «Questo esemplare è più importante di quello che immaginavamo» ha spiegato Dal Sasso al National Geographic. «È il più antico del suo gruppo, i ceratosauri, e anticipa di 25 milioni di anni la comparsa dei grandi dinosauri predatori».
Nel 2016 furono rinvenute altre ossa che la Sovraintendenza per i beni archeologici riferì poi, appunto, al Giurassico Inferiore. Ne avevamo parlato qui.
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