Nelly, che ha attraversato il mondo per perdere la vita in via XXV Aprile
Chi l'ha conosciuta la descrive come "sorridente e disponibile", al suo lavoro alternava le presenze alle messe per filippini. La sua vita si è spezzata sul selciato di via XXV Aprile, circondata da una marea di vestiti puliti, lanciati nell'asfalto dall'impatto

Si chiamava Nelly, era solare e disponibile, viveva in una delle vie del centro di Varese, e i suoi giorni si svolgevano tra il lavoro e la messa della domenica, ma anche con il rapporto con gli amici e l’impegno.

Questo è il ritratto che abbiamo potuto raccogliere della donna travolta e uccisa sulle strisce in via XXV Aprile, alle sette di mattina, con un sacchetto del Carrefour in mano e una montagna di vestiti puliti dentro, lanciati dall’impatto sulla via per decine di metri.
Nelly Villaluna era filippina ma aveva trovato lavoro dall’altra parte del mondo, a Varese, da molto tempo. Viveva in Italia da più di 25 anni, e aveva due figli.
Alle Acli la ricordano come “sorridente, di grande disponibilità e molto presente alle iniziative” come quella di “Piazze del mondo” festa dei popoli e delle comunità migranti del territorio promossa dal Coordinamento Migrante di Varese, mentre alla Casa san Giuseppe, dove si raduna una delle comunità filippine di Varese, la ricordano presente alle messe a loro dedicate. Faceva parte della Filipino Italian Community di Varese, dove era molto presente e benvoluta.
Ora, di lei Varese ricorderà quella pioggia di vestiti puliti, che forse stavano tornando a casa da chi glieli aveva consegnati da lavare, forse stavano arrivando al vicino cassonetto per le donazioni di abbigliamento, o forse chissà dove stavano per andare. Non lo sapremo forse mai, ma potremo rivolgere una preghiera a Nelly, che ha attraversato il mondo per morire in via XXV Aprile.
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