Si arrende anche Caccianiga: “Bambini, questo Varese non vi merita”
Il responsabile dell'area didattica del club amaro: «Illusi e abbandonati: è la peggior farsa della storia biancorossa»
Il rinvio di Varese-Varesina per neve ha momentaneamente coperto con una coltre bianca le vicissitudini di una società, quella biancorossa, il cui futuro resta incertissimo. E le parole del presidente Claudio Benecchi negli spogliatoi del “Franco Ossola”, aperto solo per le partite in programma ieri, non hanno certo fatto chiarezza.
E così, mentre la prima squadra continua a perdere i pezzi (il portiere Calandra verso l’addio), anche Marco Caccianiga getta la spugna. Il vulcanico responsabile dell’area didattica della società, volto noto a cui i dirigenti si erano affidati per il rilancio del “settore bambini”, aveva accettato di buon grado le proposte avanzate alcuni mesi fa. Oggi nelle sue parole però c’è solo l’amarezza. Ecco la sua lettera che sa tanto di resa.
«Accantoniamo – per un momento e con il dovuto rispetto – i genitori, i Mister, gli accompagnatori e tutti coloro che, a diverso titolo, ruotano attorno al sole biancorosso. Consideriamo, per una volta, i più vulnerabili, i meno affascinanti in termini di audience : i Bambini.
Dopo settimane di attesa, finalmente riapre lo Stadio Franco Ossola, tutto torna alla normalità, l’incubo è alle spalle, di nuovo protagonisti sul sintetico, felici ed entusiasti di tornare ad allenarci con i migliori amici nel nostro Teatro dei Sogni. In quella struttura sotto il Sacro Monte, nel corso degli anni noi bambini abbiamo conosciuto tante belle persone, il Nonno Peo, il Prof. Speroni, il nostro amico Alex Randa che ci ha disegnato, sulla parete di compensato dietro la porta, un fantastico tucano colorato e sorridente, il nostro Angelo Custode Martino sempre presente alle partite. E poi Cristiano, Nonno Ottavio e tanti amici che ci guardano da lassù. Che bello! Non vediamo l’ora di ricominciare per ascoltare i consigli di Super Nonno Pino, maestro di tanti calciatori approdati in Serie A ed impegnarci negli allenamenti preparati dai nostri Mister.
Ma…un momemto!! Mamma! Ma è vero che richiudono lo Stadio?? No, dai! Perché?? Perché hanno fatto giocare le squadre dei grandi e noi non possiamo? Siamo stati cattivi? Abbiamo offeso qualcuno? Perché ci chiudono fuori dal cancello??
E’ molto semplice, figlioli. Si sta consumando la peggiore farsa della storia biancorossa. Ci hanno traditi, illusi, ingannati, sedotti e poi abbandonati. La Gabbietta Martino ridotta a pascolo notturno per volpi e randagi, il Sintetico Speroni da gemma preziosa a fondo di bottiglia di quart’ordine. Ci avevamo creduto. Io per primo, cari bambini, con Massimo e Sara, davvero convinti che potesse essere la ripartenza giusta, una nuova scalata verso l’infinito e oltre. Pensavamo di parlare con Buzz Lightyear ed, invece, abbiamo conosciuto Dart Fener. Il Lato Oscuro ha prevalso sul biancorosso. L’ombra della disfatta, già sperimentata e sofferta, ha oscurato persino il vostro sorriso. È la palese dimostrazione che l’uomo ha la memoria corta e non impara e verrà travolto, ogni volta, a prescindere dall’esperienza.
Ma ogni nuvola di pioggia conserva profili d’argento. Sapete, bambini, che alcune Società di Calcio del territorio vi hanno messo a disposizione le loro strutture per darvi la possibilità di giocare? E’ un gesto meraviglioso! Perché, al di là delle retoriche, delle frasi fatte, delle autocommiserazioni, il Calcio non finisce al Varese. E’ l’esatto contrario. Se non vi vogliono, cari bimbi, non vi meritano. Non costituite una priorità, siete una ruota di scorta, neppure degni di farvi una bella doccia calda dopo l’allenamento. Ed allora, figlioli, poiché io – con Paola, Cosimo, Federico, Paolo, Stefano ed altri amici – ho vissuto l’epopea biancorossa, vi dico che è immorale continuare a tollerare una simile situazione. Esistono, in provincia ed in città, numerose Società di Calcio che garantiscono una sana attività con personale qualificato e strutture adeguate. Non lasciate che questo Varese vi mortifichi. Non è più il nostro. Voi avete il DIRITTO di svolgere un’attività motoria sana. Anche coloro che ci hanno portato a questa situazione sono stati bambini, ma non ricordano, oppure vogliono dimenticare. Noi non vogliamo diventare come loro, vero bambini? Non abbiamo voglia di crescere, stiamo bene così».
MARCO CACCIANIGA
Responsabile Area Didattica Calcio Varese
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