Troppi disagi, si spengono le luci di Leggiuno
La notizia diffusa dagli organizzatori questa mattina, 1° gennaio. Da oggi le lucine non verranno più riaccese. «Afflusso di pubblico superiore ad ogni previsione. Siamo stati lasciati soli a gestire una situazione complessa»
Si spengono le luci di Leggiuno. Da oggi, 1° gennaio, con qualche giorno di anticipo le spettacolari lucine non verranno più riaccese. Una decisione amara, presa dopo giorni non semplici da gestire. Il flusso di persone, sempre più intenso, ha reso difficile la vita quotidiana nel piccolo paese. Tantissima la gente arrivata da ogni parte della provincia, e non solo. Ogni giorno la coda per vedere lo spettacolo realizzato da Fabio Betti e da tutti i volontari era sempre più lunga e i disagi sempre maggiori. Così oggi la decisione di spegnere le lucine.
«È con immenso dispiacere che l’organizzazione e il gruppo di volontari promotori della manifestazione Lucine di Leggiuno comunica che l’edizione di quest’anno volgerà al termine prematuramente rispetto alla data inizialmente programmata: le Lucine a partire da oggi 1 gennaio 2019 non verranno più accese – si legge in un comunicato diffuso questa mattina, 1° gennaio –
La manifestazione ideata, finanziata e gestita da Lino Betti con un gruppo affiatato e impegnato di volontari, con lo scopo di creare durante il periodo natalizio aggregazione e spirito di collaborazione nelle comunità leggiunese e limitrofa – e non solo – ha portato a Leggiuno nel corso delle sue 6 edizioni centinaia di migliaia di visitatori che, con stupore e serenità, hanno vissuto uno spettacolo unico nel segno della gioia e della magia.
Il grandissimo successo ha reso Leggiuno protagonista sui giornali e sui telegiornali locali e nazionali, con una eco mediatica inimmaginabile per il piccolo comune.
L’incredibile afflusso di quest’anno, superiore ad ogni previsione, ha però anche causato una serie di disagi logistici ai residenti, nonché agli stessi visitatori grandi e piccini che per assistere allo spettacolo hanno dovuto sopportare anche ore di coda» – continua il comunicato firmato dai Betti
«In questa situazione l’organizzazione si è trovata da sola ad affrontare critiche ingiustificate e problemi di viabilità e sicurezza, mentre è chiaro che il successo di iniziative del genere, fondate sul volontariato, non possono prescindere dall’appoggio completo dell’amministrazione comunale e della stessa comunità. Vogliamo inoltre ricordare che il ricavato delle offerte è sempre stato devoluto in beneficienza alla Parrocchia per sviluppare progetti e offrire servizi alla comunità stessa, come ad esempio la copertura del campo dell’oratorio.
Venuto a mancare questo appoggio non ci sentiamo pertanto di portare avanti la manifestazione mentre rinnoviamo il nostro dispiacere nel condividere questa notizia.
Un immenso grazie va a tutti i visitatori, ai volontari e alla comunità leggiunese che ha voluto supportare il progetto. Chiediamo invece con dispiacere scusa a tutti quelli che non hanno avuto la possibilità di venire a vivere con noi la magia del Natale quest’anno».
Che ne sarà delle prossime edizioni? Fabio Betti non aggiunge nulla: «Oggi è un giorno davvero triste per noi e per i duecento volontari. Non c’è spazio per pensare a quello che succederà in futuro»
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Due osservazioni. Primo, in un periodo in cui in Italia è diventato quasi impossibile organizzare qualunque festa di paese, dove vengono richiesti new jersey nelle strade e numeri chiusi di partecipanti, non si capisce bene come qui possano arrivare migliaia di persone in barba a qualunque norma del codice della strada. Auto su due file sui due lati delle strade, pedoni in mezzo alla strada, veicoli posteggiati all’interno delle proprietà private e chi più ne ha più ne metta.
Secondo, se anzichè regalare ancora soldi alla Chiesa che ne ha già abbastanza (notizia di questi giorni che la disponibilità aurea maggiore al mondo è proprio del Vaticano) si impiegasse il ricavato per organizzare bus navetta di una certa capienza (e non pullmini inutili) dai comuni limitrofi con più disponibilità di posteggi, come Laveno, Ispra,Gavirate ad esempio, e si vietasse l’accesso alle auto dei turisti, il problema sarebbe risolto in partenza. Ma è difficile adesso andare a chiedere aiuto al Comune, dopo che lo si è snobbato per anni….
L’unico commento che viene da scrivere a questo punto, è “per fortuna sono finite, per fortuna degli abitanti a cui parcheggiavano in casa e che ci mettevano ore a rientrare dal lavoro la sera, per fortuna di tutti coloro che senza voler vedere le lucine dovevano passare da Leggiuno”.
Che peccato, una manifestazione bellissima che scompare.
Un vero peccato.
Per fortuna ho fatto in tempo a vederla.
davvero incredibile come queste persone non abbiamo avuto la lucidità di far pagare un biglietto d’ingresso al paese . Hanno realizzato una cosa fantastica con un impegno incredibile per poi chiederlo prima perché non sono stati capaci di gestirlo… peccato dovrebbero capire che il lavoro lavoro è straordinario cosi come il risultato e farsi pagare non c’è altra scelta !
grazie comunque !
Da residente leggiunese, mi spiace tanto che l’epilogo sia stato questo. Senza dubbio l’afflusso impressionante di gente ha creato non pochi problemi logistici, ma l’amministrazione comunale secondo me non ha fatto nulla per ovviare ai problemi più importanti ed ha lasciato gli organizzatori in balia di se stessi. Evidentemente Leggiuno non merita uno spettacolo meraviglioso come questo e i Sigg. Betti ci penseranno senz’altro molto bene prima di proporre ancora queste manifestazioni uniche ed originali nel nostro paese.
Comunque i miei personali complimenti a Lino ed alla sua equipe per il fantastico lavoro fatto!
Personalmente ho visto un paese sotto assedio, troppa affluenza di gente, e tra queste c’erano anche persone residenti e limitrofe che delle lucine non gli importa assolutamente nulla…penso che l’Amministrazione Comunale da quanto visto si è resa molto disponibile, (fin troppo…) ho visto le Forze dell’Ordine come la polizia locale correre da ogni parte per cercare di sbloccare il traffico e ovviare a una situazione a dir poco tragica, inoltre ho notato il sindaco in prima linea. Semmai è l’organizzazione che non si aspettava questo flusso umano e non si è organizzata adeguatamente o con i numeri giusti di volontari e cartellonistica!Volete fare un evento privato? volete regalare i soldi alla chiesa? bene…cercate di organizzarvi meglio senza dare inutili colpe ad altri.