Il calcio cittadino tra le prospettive culturali di Varese
Sarà deciato al calcio l’incontro mensile inserito nei programmi dell’associazione «Prospettive culturali per Varese» venerdì 22 febbraio alla pasticceria Zamberletti di Corso Matteotti

L’incontro mensile inserito nei programmi dell’associazione «Prospettive culturali per Varese» presieduta da Bruno Belli venerdì 22 febbraio 2019 alle 17,30 che si svolgerà come sempre nel Salone superiore della Pasticceria Zamberletti di Corso Matteotti, parlerà di sport cittadino.
In particolare, l’incontro si intitola: «Il calcio di Varese: storia, presente e prospettive future» ed è curato da Vito Romaniello e da Mattia Colombo, segretario della stessa associazione e delegato ai rapporti con le associazioni e le realtà sportive, nonchè introdotto a cura di Giuseppe Terziroli, Vice Presidente e delegato alle pubbliche relazioni.
Oltre a Vito Romaniello, giornalista e scrittore sportivo che ama Varese, ora caporedattore dell’agenzia di stampa «Lapresse», interverranno anche Ernestino Ramella, storico centravanti del Grande Varese di Giovanni Borghi e l’allenatore di calcio Osvaldo Tonelli, presidente dell’«US Bosto Varese», fucina di grandi campioni.
«Varese Città dello Sport, primo appuntamento: un’occasione per parlare di un fenomeno non solo sportivo, ma anche di costume, culturale ed economico, che interessa tutte le età della vita – spiegano Romaniello e Colombo presentando la serata – Uno sguardo alla storia, dalla serie A di Giovanni Borghi, per passare ai successi più recenti fino alla crisi attuale. Il calcio giovanile e i suoi valori. Idee e proposte per il futuro».
In particolare, poi Mattia Colombo afferma: «mi piacerebbe che si parlasse più spesso di storia del calcio, del calcio giovanile, dei rapporti con gli altri sport varesini (basket in primis), della cittadella sportiva, del futuro (accennando al possibile coinvolgimento di altre società calcistiche) e del ruolo dell’amministrazione cittadina».
Non sembri strano che «Prospettive culturali per Varese» si occupi anche di sport: infatti, nell’Atto costitutivo dell’Associazione e nello «Statuto» è chiaramente espresso che: «non si vorrà dimenticare la cultura a noi più prossima che nel Novecento si espresse con le arti figurative, la letteratura e la musica e nemmeno l’epopea dello sport che ebbe illustri rappresentanti varesini in diverse branche. Non dimentichiamo, infatti, che se la cultura è il patrimonio comune che appartiene ad una popolazione, in altre parole le diverse conoscenze elaborate nelle diverse branche che formano la società, anche lo sport necessariamente, ed a pieno diritto, ne fa parte».
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