Max Ferraiuolo racconta J. J. Anderson
In vista delle partite di Coppa Italia a Firenze, il team manager della Openjobmetis traccia un ritratto del giocatore-simbolo della pallacanestro nella città toscana. Un fenomeno che la DiVarese affrontò ai playoff del 1987
L’attuale “Mandela Forum” di Firenze, che ospiterà per il secondo anno consecutivo le Final Eight di Coppa Italia, non è un palazzetto che abitualmente ospita il basket di alto livello. Sul finire degli anni Ottanta però, la allora Pallacanestro Firenze riuscì a farsi largo ai piani alti di questa disciplina, portando per qualche tempo l’entusiasmo dei tifosi locali non solo al vicino stadio “Franchi” ma anche all’interno di quello che allora era chiamato “PalaGiglio”.
Con le insegne “Liberti” prima e “Neutro Roberts” poi, il club fiorentino arrivò fino al massimo campionato arrivando anche a incrociare la DiVarese nei playoff del 1986/87 nei quarti di finale (i toscani, provenienti dalla A2, eliminarono Venezia al primo turno!). La mitica squadra di Joe Isaac vinse la serie in due partite, ma Firenze portò all’attenzione di tutta l’Italia cestistica un giocatore americano di altissimo livello. All’anagrafe, di nome, faceva (e fa tuttora…) Mitchell, ma tutti lo chiamavano Gei Gei. J. J. Anderson.
Guardia ala, classe 1960, Anderson era il classico giocatore-franchigia, specie in una squadra come Firenze che non aveva grandi campioni al di fuori della coppia di americani – ai tempi gli stranieri potevano essere al massimo due per team – e che per anni si coccolò questo fenomeno venuto dall’Illinois e dalla NBA. Dopo gli anni in riva all’Arno, sei stagioni, Anderson proseguì la carriera europea tra Saragozza, Aris Salonicco (vinse una Saporta Cup), Udine e Cantù, ma per gli appassionati italiani resta ancora oggi la bandiera del basket fiorentino.
E così, in vista delle Final Eight, abbiamo chiesto a un suo avversario di allora, il “nostro” Max Ferraiuolo, di raccontarci chi era Gei Gei, avversario fiero della Divarese che era in grado davvero di infiammare il pubblico con i suoi assoli. Nel video che trovate in cima all’articolo, l’attuale team manager della Openjobmetis rende omaggio a un giocatore che ha fatto la storia della nostra Serie A, seppure in una società “piccola” rispetto a quelle che si contendevano trofei e campioni a ogni occasione.
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