Il medico va in pensione, raccolta firme dei cittadini

Valcuviani preoccupati, i sindaci alla ricerca di una soluzione scrivono ad Ats che consente lo “sforamento“ dei mutuati

Avarie

Cosa succede quando un medico generico – o della mutua, come si chiamava un tempo – va in pensione? Ne scegli un altro. Ma se, come per il buon Guido Tersilli interpretato dall’Albertone nazionale, sei già pieno di pazienti, può succedere che i mutuati rimasti a “ricetta asciutta“ si preoccupino.

È quello che sta accadendo in due paesi della Valcuvia, Cuveglio e Casalzuigno da quando settimana scorsa è andato in pensione il dottor Valerio Greco.

Dall’oggi al domani tutti i mutuati si sono trovati senza medico e, preoccupati, hanno attivato subito una raccolta firme: “Vogliamo il nostro dottore“.

Che succede ora? «Non appena mi è giunta voce del problema mi sono attivato – ha spiegato il sindaco di Cuveglio Giorgio Piccolo – . Ho sentito il mio collega di Casalzuigno e abbiamo contattato Ats Insubria (l’ex Asl ndr) che si è subito attivata per cercare un sostituto».

Nel frattempo sempre da Cuveglio fanno sapere che l’Agenzia di Tutela della salute «ha autorizzato i medici del comprensorio a “sforare“ la quota massima di utenti che attualmente ammonta a 1500 per medico (non 1700 come riportato nella prima versione del pezzo. La quota può sforare i 1500 utenti in virtù di un accordo integrativo regionale che su base volontaria consente ai medici di base di un ambito territoriale, di arrivare fino ai 2000 ndr). I dottori disponibili sono per il momento due, a cui verrà richiesto di aumentare il loro “bacino“. Nel frattempo sempre Ats promuoverà il bando per assegnare la condotta al nuovo medico disponibile», ha spiegato Piccolo.

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Pubblicato il 27 Febbraio 2019
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