A sei mesi dalla partenza il centro del riuso ha preso il largo
Grazie all'apporto degli utenti, nuova vita per gli oggetti. Che hanno arredato anche "Casa speranza", gli alloggi pubblici dedicati all'emergenza abitativa
A circa sei mesi dall’inaugurazione del centro del riutilizzo “Seconda Vita” avvenuta nel settembre 2018 ecco il punto della situazione per un centro che è stato aperto con lo scopo principale di ridurre gli sprechi, aiutando i cittadini a trovare una nuova collocazione ad oggetti da loro inutilizzati.
Grazie all’attività di questo centro è stata interamente arredata “Casa Speranza “, una casa di proprietà del Comune, completamente ristrutturata dalla Protezione civile Gaviratese e destinata ad accogliere temporaneamente persone in difficoltà ed in emergenza abitativa.
L’attività che viene svolta in questo centro non deve portare alcun profitto e cittadini possono usufruire di ciò che è nel Centro gratuitamente.
Gli oggetti che vengono ritirati devono essere in buono stato sia estetico che igienico, devono essere funzionanti e senza parti mancanti e qualora non rispettassero queste caratteristiche il personale, a propria discrezione, può decidere di non ritirare gli oggetti.
Compito del personale è anche quello di limitare la quantità di oggetti prelevati da ogni singolo utente, questo con lo scopo, evidentemente, di non dar adito a dei profitti da parte di alcuno.
Dopo otto mesi di esposizione gli oggetti che non sono stati ritirati verranno devoluti in beneficenza o portati allo smaltimento presso la piattaforma ecologica.
Vengono ritirati oggetti di qualsiasi tipo, ma soprattutto mobili ed oggetti di arredamento, accessori di abbigliamento, libri e pubblicazioni di vario genere, attrezzature sportive e ricreative, attrezzature per la prima infanzia come passeggini, seggiolini per auto, giocattoli e giochi in scatola o elettronici, stoviglie, elettrodomestici funzionanti, apparecchiature elettroniche, quadri e dipinti.
L’entrata e l’uscita degli oggetti è registrata e numerata su apposite schede che rispettano ovviamente l’informativa sulla privacy.
Viene firmata da parte dell’utente una liberatoria nella quale si dichiara che chi ritira non lo fa a scopo di lucro e chi lo consegna lascia in custodia gli oggetti non può reclamarne il possesso in futuro.
Ad oggi sono state registrate 153 schede in entrata e 191 in uscita.
Per fare il quadro della della situazione :gli oggetti maggiormente ritirati sono attrezzature per l’infanzia soprattutto passeggini e seggiolini per auto, coperte, lenzuola, elettrodomestici per la per la casa.
Gli oggetti che invece maggiormente consegnati sono: libri e scritture di vario tipo, stoviglie come servizi di piatti e bicchieri, borse e borsoni.
Fino ad ora il rapporto tra gli oggetti in entrata e quelli in uscita possiamo dire essere in equilibrio con un ottimo ricambio.
La quantità degli oggetti e lo spazio viene gestito in modo da garantire comunque una corretta vivibilità del luogo.
«Possiamo indubbiamente affermare che questa iniziativa ha prodotto un risultato positivo e visto il successo, si sta pensando di estendere in futuro anche ad utenti non residenti a Gavirate la possibilità di usufruire di tale servizio». «Obiettivo raggiunto», dicono dall’amministrazione.
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