«Abbiamo proiettato un film, non concesso la sala all’estrema destra»
Massimiliano Broggi, uno dei tanti volontari che contribuisce a tenere viva la sala, spiega cosa è accaduto la sera della proiezione del film "Rosso Istria"
«Non abbiamo concesso la sala del cinema teatro Castellani a nessuna associazione partitica: abbiamo deciso di proiettare un film sulla Giornata del Ricordo. Tutto qui». Massimiliano Broggi proiezionista del cinema parrocchiale di Azzate, uno dei tanti collaboratori che contribuisce a mantenere viva una delle ultime sale di provincia, ci tiene a mantenere il clima sereno.
«È vero che non concediamo sale ad associazioni o partiti politici: è una scelta. In questo caso però le cose sono andate diversamente: è arrivata la proposta di proiettare il film “Red Land. Rosso Istria” del regista Maximiliano Hernando Bruno, da parte di un gruppo di persone. Ci è parsa una buona idea ed abbiamo trovato una data che precedesse l’anniversario delle foibe, il 10 febbraio. È stata una scelta consapevole per la validità culturale del tema trattato. Peraltro il film è stato proiettato in 100 cinema in tutt’Italia, tra cui altre sale della provincia, l’ultima delle quali è stata il “Delle Arti” di Gallarate.
Solo la sera della proiezione però ci siamo resi conto che qualcuno ci aveva messo “il cappello sopra”».
E quel “cappello” è del “Comitato spontaneo 10 febbraio Varese” che raccoglie militanti dei Dodici Raggi, CasaPound, Forza Nuova Varese e Fiamma Tricolore.
«Sul film nulla da eccepire, – spiega ancora Broggi- Quanto al resto ci tengo a precisarlo: non c’erano promotori, almeno per noi. C’era solo la nostra proiezione».
La domanda quindi è: se il “Comitato” si fosse presentato come portavoce dell’estrema destra, il cinema avrebbe proiettato il film?
«Diciamo che ci saremmo confrontati: certo da un fronte così schierato siamo decisamente lontani. Abbiamo sempre fatto il nostro lavoro con amore ed attenzione. Le nostre decisioni sono oculate, la scelta dei temi mai casuale; il nostro punto di vista è cercare di proiettare buoni film e quello dell’altra sera era un tema che meritava. Il dialogo con noi è sempre possibile, basta essere trasparenti»
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