Spray al peperoncino al ristorante: “I dubbi su un tavolo che non voleva pagare”
I nove intossicati stanno tutti bene. Parla Andrea Lin il proprietario del locale: «Era un tavolo di una decina di giovani, si sono dileguati subito dopo il caos». Ci sono le registrazioni video della serata

«Porterò i video della serata ai carabinieri e poi ci penseranno loro». Andrea Lin è il proprietario del Sushi Club, il locale di Saronno dove sabato sera, poco dopo le 23, degli sconosciuti hanno spruzzato dello spray al peperoncino. «Erano circa le 23 e 20 – prosegue nel racconto il proprietario del locale – quando una bambina, che aveva mangiato dei gamberi, ha iniziato a vomitare. A quel punto abbiamo chiamato l’ambulanza, ma non appena i soccorritori sono entrati nel ristorante anche loro hanno iniziato a sentire il bruciore alla gola e così hanno chiamato a loro volta i rinforzi».
I SOSPETTI SU UNA TAVOLATA DI GIOVANI
Uno dei camerieri durante la serata, avvicinandosi per servire una tavolata di dieci persone, aveva sentito un forte odore di peperoncino e quegli stessi clienti, quasi tutti giovani, intorno alle 23 e 25 si sono alzati e si sono dileguati senza dire nulla e senza pagare. Di quel tavolo sospetto Andrea Lin ha il numero di telefono usato per la prenotazione che consegnerà agli inquirenti, anche se molto probabilmente, ammesso che siano stati loro, sarà un numero falso.
PRIMA DI TUTTO VIENE LA SALUTE DEI CLIENTI
Andrea Lin naturalmente non ha fatto pagare nessuno dei clienti presenti nel locale, circa un centinaio di persone, rimettendoci almeno quattromila euro. «La mia prima preoccupazione – sottolinea il ristoratore – è la salute dei miei clienti, non i soldi. Dopo il fatto, sono rimasto in costante contatto con loro. Stamattina ho ricevuto i messaggi di quelli che erano andati in ospedale e stanno tutti bene».
Per lo spray al peperoncino al “Sushi Club” sono ricorsi alle cure mediche nove persone. Una è stata trasportata in ospedale, mentre per gli altri 8, che già erano in buone condizioni fuori dal locale, è stato comunque consigliato un controllo. «Nel mio lavoro la qualità del cibo e del servizio è tutto – conclude Lin -. E pur di garantirla rinuncio volentieri a una parte di guadagno».
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