«Sono Vesco e vi faccio sorridere al semaforo»
Stamattina per un paio d’ore all’incrocio tra le via Paravicini e Aguggiari un giocoliere di strada ha distratto tanti automobilisti

«No pictures please». E le foto non gliele facciamo, nemmeno da lontano perché vuole così.
Ma è impossibile non vederlo: calzettoni e pantaloni alla zuava, camicia colorata e tre palline che vengono fatte saltare una sull’altra quando scatta il rosso e per le auto dell’incrocio vuol dire una sosta di tre, quattro minuti.
Così Vesco, che ha 30 anni e arriva dalla Serbia si mette al centro dell’incrocio, e comincia il suo show che ha il potere di distogliere lo sguardo dallo smartphone, e di produrre un sorriso nell’attesa di ripartire.
Oggi, giovedì, attorno alle 9.30 era fra via Paravicini e viale Aguggiari, ma anche altri incroci vengono battuti da questo artista di strada che arriva dai Balcani e si gudagna da vivere con quel che sa fare.
Non parla italiano, o almeno ci prova, è abusivo e per questo non vuole che il suo volto faccia il giro della rete.
Le palline le prende, ogni tanto una cade, lui sorride e viene in mente che la vita è davvero dura al freddo del mattino.
Gli automobilisti lo guardano, e qualche secondo prima del verde qualcuno abbassa il finestrino e gli dà una monete.
Quanto si guadagna in un giorno? «Cinquanta euro, ma trenta li devo pagare per dormire e mangiare».
Non è vero: ne guadagna di più. Le prime due auto verso il semaforo danno quasi sempre dei soldi.
«Abito a Milano ma mi sposto per lavorare in tante città della Lombardia, questo è il mio lavoro».
E quelli per terra, in uno zaino e un sacchetto, sono i suoi ferri del mestiere, che alla bisogna si mette in spalla e via.
«Ma no pictures». No foto, va bene. Scatta il verde e Vesco attraversa la strada.
Vesco ti chiami? «Si come “vecio”. Lo dicono a Bergamo».
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