“Vivere a Venezia è meraviglioso”, parola di Federico, veneziano di Varese

È un varesino innamorato della città, il web-cicerone ideatore di "Il viaggio di scoperta" pagina social, seguita da migliaia di persone che celebra uno dei luoghi più affascinanti d'Italia

federico blumer venezia

Federico Blumer è un varesino innamorato. Un innamorato perso, come un adolescente in quella fase di venerazione totale, mista a follia, che caratterizza i primi amori, quelli più puri. Alla sua amata si dedica ogni giorno, osservandone i minimi particolari per decantarli agli altri e per mostrare che, dietro alla bellezza effimera che tutti possono ammirare, c’è molto, molto di più.

Dalla sua pagina Facebook, “Il viaggio di scoperta“, Blumer dichiara il suo amore a Venezia, la città che lo ha conquistato, respinto e poi fatto tornare, accogliendolo a braccia aperte e proclamandolo a tutti gli effetti “un veneziano di Varese“.

Oggi se Blumer esce a fare una passeggiata tra campi e calli, viene accolto con affetto, come si fa con le celebrità: «Venezia non è solo la destinazione turistica che tutti conosciamo – racconta -. Vivendoci ci si accorge che assomiglia ad un grande borgo, dove ci si incontra, si parla, ci si saluta con il sorriso. È un luogo dove se manchi per qualche giorno, ti chiedono “dove sei stato”, dove mi si rimprovera per una parola in dialetto pronunciata male ma soprattutto una città che mi ha fatto sentire parte di una comunità e per questo ho deciso di ringraziarla, dedicandomi al ricordare a tutti, e anche ai veneziani che sono andati via,  quanto si viva bene in questo luogo».

“Il viaggio di scoperta” conta ad oggi, oltre 80mila follower su Facebook e più di 5mila su Instagram e i video pubblicati macinano centinaia di migliaia di visualizzazioni da tutto il mondo. Grandi numeri, frutto di una combinazione riuscita di talenti diversi, primo fra tutti quello di saper comunicare bene. Blumer non è una guida turistica e nemmeno un documentarista ma lo si potrebbe definire un web-cicerone, un attore-regista o, per usare un termine di moda, uno storytellerche con la consapevolezza di ciò che lo circonda e uno stile ironico (e anche autoironico, ndr) e scanzonato, porta gli spettatori alla scoperta della città e della sua affascinante storia.

federico blumer venezia

Aneddoti, modi di dire, tradizioni ma anche vicende storiche complesse, misteri, intuizioni e giochi di potere. «Di Venezia esiste una bibliografia sterminata e molto di quello che racconto non è noto nemmeno a chi qui ci vive – spiega -. Alcuni considerano, sbagliando, Venezia come un grande parco divertimenti per turisti. Invece la città è tutt’altro: non è solo bellissima è un luogo unico con un passato incredibile che si respira in ogni angolo. I suoi palazzi, i ponti, i canali e persino le finestre hanno storie e vite da raccontare e mi piace farlo facendo sponda dal passato al presente e uscendo dagli standard della comunicazione tradizionale».

Originario di Varese, a Venezia Blumer è arrivato quasi per caso, come studente in Beni culturali dopo gli studi al classico: «Mentre frequentavo l’università ho lavorato alla Fenice come responsabile di sala e in quegli anni ho avuto modo di vivere e conoscere bene la città. Dopo la laurea però me ne sono andato, sono stato per quattro mesi a Londra e poi a Milano dove ho lavorato in una produzione televisiva locale, specializzata in musica classica. Un’esperienza che mi ha formato e che mi ha permesso di dare il via al mio progetto su Venezia. In realtà devo ammettere che anche Varese è stata fondamentale nel cammino che mi ha portato qui: il liceo Cairoli è stato per me un’esperienza importantissima, mi ha aperto la mente e, tra le varie attività fatte in quegli anni, ricordo la soddisfazione di fare il cicerone a Villa Panza. Allora ero giovanissimo e lo feci con grande entusiasmo, non sapevo che un domani sarebbe diventato il mio lavoro».

IL VIDEO – Guarda la dichiarazione d’amore di Federico Blumer per Venezia (e i veneziani):

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

Mi piace andare alla ricerca di piccole storie, cercare la bellezza dietro casa, scoprire idee slow in un mondo fast. E naturalmente condividerlo. Se credi che sia un valore, sostienici.

Pubblicato il 26 Febbraio 2019
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