Caja, vittoria con dedica al papà di Datome
"Sergio è anche un grande dirigente e dopo Avellino mi ha ricaricato il morale - spiega il coach della Openjobmetis - I miei ragazzi, strepitosi". Sacchetti ammette: "Anche con Diener sano non sarebbe cambiato l'esito"
CAJA 1
«Dedico questa vittoria al mio amico Sergio Datome che lunedì, quando ero sotto il treno per la sconfitta di Avellino, mi ha detto delle cose che mi hanno dato una grande carica di energia. Non è solo il papà di Gigi ma è stato anche un grande dirigente e un grande uomo di basket».
CAJA 2
«Ragazzi strepitosi, partita di grande livello con una difesa eccellente su ogni palla. Si sono battuti come leoni e la foto della gara è stata la palla recuperata di Salumu che ci ha creduto tre volte per andare a segnare in contropiede. Abbiamo tenuto Cremona a 64 punti, era la squadra sulla bocca di tutti: bene sia in attacco sia in difesa con un primo tempo in cui siamo stati bravi ad attaccarli da dentro l’area. Nella ripresa abbiamo chiuso una partita con sole 7 perse e con 10 assist dominando in tutte le parti del campo».
CAJA 3
«Archie mi è piaciuto molto, ha fatto una partita strepitosa: impatto offensivo, rimbalzi, recupero e contropiede e tanto altro. Importantissimo, ma faccio fatica a trovare uno che non ha giocato bene. Vale per Cain, per Ferrero, per Moore: avevamo individuato alcuni punti deboli nella difesa di Cremona e siamo andati a cercarli. Merito anche del playmaker».
Attacco e difesa, doppia sinfonia Openjobmetis. Cremona si arrende
CAJA 4
«Non è compito mio parlare degli arbitri ma spero che lo faccia la società perché ho visto cose che non mi sono piaciute».
SACCHETTI 1
«Si è vista una differenza di energia e rabbia fin dall’inizio: siamo tornati vicini in alcune occasioni ma non abbiamo mai avuto il nostro solito atteggiamento fisico, forse pagando anche un po’ la loro aggressività. Abbiamo anche fatto scelte in difesa non all’altezza della nostra squadra».
SACCHETTI 2
«La partita si è svolta sui canoni che voleva Varese, è stata brava a ricacciarci indietro due o tre volte e sull’ultima spallata abbiamo fatto come i cavalli: ci siamo aperti e abbiamo finito. Ci aspettavamo un calo fisiologico ma i miei giocatori finora mi avevano stupito; l’approccio mentale però è stato diverso tra le due squadre».
SACCHETTI 3
«Diener si è fatto male, lo conosciamo e non lo posso far giocare quando mancano ancora 8/9 giornate alla fine. Penso che anche con Travis però non sarebbe cambiato l’esito, magari migliorate le cose ma non il risultato».
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