Cantieri certificati e tutela del Campo dei Fiori, la svolta green dei costruttori
I vertici di Ance hanno incontrato Elena Stoppioni presidente di Save the planet. Green economy, risparmio energetico e salvaguardia del territorio i temi al centro dell'incontro. Verrà avviato un fundrasing per un progetto di sostegno e riforestazione del parco
L’appello lanciato dalla giovane svedese Greta Thunberg per salvare il pianeta ha fatto breccia nel cuore di tanti ragazzi che l’hanno sostenuta nello sciopero globale per sollecitare le istituzioni a intervenire contro il cambiamento climatico. Che la salute del pianeta sia molto compromessa non è più un’opinione, ma un fatto ormai accertato. E per porvi rimedio bisogna stabilire una nuova alleanza tra istituzioni e associazioni a tutti i livelli.
A Varese, qualche giorno prima della mobilitazione, era presente Elena Stoppioni, presidente di Save the planet, giovane onlus nata dal progetto “Salviamo il pianeta”, realizzato dai quattro soci di Enegan, trader di gas, luce e telecomunicazioni, che ha nella principale filosofia aziendale quella della salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosostenibilità. La sua presenza in città era legata a un incontro con i dirigenti di Ance, l’associazione dei costruttori edili, per presentare alcune opportunità legate alla cosiddetta green economy, una leva competitiva interessante per un comparto che è alla ricerca di un rilancio.
La filiera dell’edilizia e il suo indotto non godono certo di una buona reputazione in fatto di tutela ambientale, perché sono responsabili di oltre il 40% dei gas che alterano il clima, contribuendo in termini di CO2 equivalente all’innalzamento delle temperature del pianeta. «La green economy – ha spiegato ai vertici di Ance la presidente di Save the Planet – è una coraggiosa e vincente evoluzione di sistema avviata dal basso, che si basa su investimenti e produce lavoro, sostiene la coesione delle comunità e si intreccia con il territorio».
I costruttori varesini non si sono limitati ad ascoltare Elena Stoppioni e Paolo Donati di Enegan, ma hanno accolto una serie di proposte concrete, come per esempio l’adozione del marchio certificato “cantiere green” che potrebbe originare un cambiamento radicale all’interno della cultura della certificazione ambientale dell’intera filiera. L’obiezione a questo nuovo corso è stata sollevata da un big dell’associazione: «Ma se fino a pochi anni fa chi costruiva una casa non si poneva questi problemi, come è possibile cambiare tutto ora?» La domanda è corretta. È l’intero sistema, e non solo i costruttori, ad essere nel pieno di una transizione culturale e per di più con tempi di azione ridotti ai minimi termini.
Il modello proposto da Save the Planet dà una risposta a quella domanda, partendo dal coinvolgimento degli imprenditori e dei cittadini a sostegno di progetti concreti legati al territorio in grado di contribuire al conseguimento del risultato globale. «Abbiamo incontrato con Ance i vertici del parco del Campo dei Fiori – racconta la presidente Stoppioni – e si è deciso di avviare un fundrasing per un progetto di sostegno e di riforestazione del parco dopo i danni causati dagli incendi. Tra gli interventi si è parlato anche della costruzione di un bacino d’acqua che permetterebbe di evitare l’utilizzo dei canadair in caso di incendio».
Nella proposta c’è dunque un collegamento virtuoso tra i vari portatori di interesse presenti sul territorio, compresi i singoli cittadini che possono fare molto, come ha dimostrato la giovane Greta Thunberg. A questo proposito c’è una leggenda che Elena Stoppioni ama raccontare, è quella del piccolo colibrì che porta nel suo becco una goccia d’acqua per spegnere un gigantesco incendio che sta divorando la foresta: «Io faccio la mia parte e questo fa la differenza».
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