«Il reddito di cittadinanza non creerà nuovi posti di lavoro»
Vera Stigliano presidente dell'Ordine dei consulenti del lavoro: «Il vero tema è il cuneo fiscale perché dal suo abbattimento dipendono gli investimenti delle imprese che a loro volta generano nuovi posti di lavoro»
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La ventunesima edizione del Forum sul lavoro e il fisco, organizzato nella Sala Campiotti della Camera di Commercio dall’Ordine dei consulenti del lavoro di Varese, prevedeva ben tredici interventi in diretta streaming di vari relatori su argomenti che spaziavano dal Durc al Reddito di cittadinanza, dai nuovi incentivi occupazionali alla detassazione del reddito Irap, dal regime forfettario alla flat tax, passando per la tanto ambita Quota 100, solo per citare i temi più caldi.
È un elenco lunghissimo quello delle novità e il solo fatto di elencarle tutte, mette già una certa ansia. Non sorprende dunque sentire, da chi con quelle novità ci deve lavorare tutti i giorni, che il senso di responsabilità aumenta proporzionalmente all’incertezza che le nuove leggi generano. «Siamo più che consapevoli del peso e della responsabilità di questa fase – commenta Vera Stigliano presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro – perché siamo noi a dover trasferire questi cambiamenti e i relativi effetti ai datori di lavoro e ai lavoratori».
I governi italiani negli ultimi vent’anni, in tema di lavoro e pensioni, hanno dato vita ad autentici ribaltoni legislativi, smontando metodicamente le riforme di chi li aveva preceduti. Un tournover forsennato di leggi e decreti che spesso rende difficile dare risposte certe anche a un professionista esperto e preparato. «Nella nostra categoria lo stress da lavoro correlato è presente – continua la presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Varese – ed è uno stress dovuto proprio al continuo cambiamento. Il consulente del lavoro non stacca mai, nemmeno ad agosto e dicembre, che sono i mesi in cui vengono approvati provvedimenti dove si fa passare di tutto. Non è esagerato dire che la nostra professione è una missione più che un lavoro. Non possiamo mai dare certezze ai clienti perché noi viviamo di diritto e soprattutto delle tante circolari che lo interpretano: oggi è così, domani non si sa».
L’incertezza sembra avvolgere anche i recenti provvedimenti del Governo che tanto hanno fatto discutere l’opinione pubblica, primo fra tutti il reddito di cittadinanza la cui disciplina è tutt’altro che semplice e lineare. «Diciamolo con chiarezza: il reddito di cittadinanza è una misura di welfare – conclude Vera Stigliano – e ha così tanti paletti che alla fine lo prenderà solo la metà delle persone che pensavano di averne diritto. È emerso che i controlli non saranno fatti prima ma dopo, naturalmente la fantasia italiana, per aggirare la normativa, si è subito messa all’opera con i consigli mirati di alcuni patronati. Credo invece che il vero tema sia quello del cuneo fiscale perché è dal suo abbattimento che dipendono gli investimenti delle imprese che a loro volta generano nuovi posti di lavoro. Non è certo con il reddito di cittadinanza che si crea nuova occupazione».
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