Il genio di Dalì protagonista a Cinisello Balsamo
Dall'8 marzo al 30 giugno 2019, la mostra “Il genio di Dalì” sarà protagonista a Cinisello Balsamo, nelle Sale delle Quadrerie della splendida Villa Ghirlanda Silva (via Frova, 10)
Dall’8 marzo al 30 giugno 2019, dopo il grande successo ottenuto alla Historian Gallery di Gavirate, la mostra “Il genio di Dalì” sarà protagonista a Cinisello Balsamo, nelle Sale delle Quadrerie della splendida Villa Ghirlanda Silva (via Frova, 10).
Un viaggio unico ed emozionante attraverso 100 xilografie a colore che raccontano la Divina Commedia, un labirinto onirico e suggestivo alla scoperta del capolavoro di Dante Alighieri, rivisitato dal grande maestro Salvador Dalì.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Cinisello Balsamo in collaborazione con Historian Gallery, con il supporto di ReGiS e Amici del Pertini, con il patrocinio della Regione Lombardia.
Inferno, Purgatorio e Paradiso prendono vita attraverso una lunga serie di immagini e di figure misticheggianti, reinterpretate in chiave psicoanalitica, in cui si celano gli enigmi e la simbologia dell’artista. Il soprannaturale si fonde con un’esplorazione audace della spiritualità, creando una versione unica della Divina Commedia.
La realizzazione di queste incredibili illustrazioni venne commissionata all’artista catalano dal governo
italiano nel 1950, in previsione del 700° anniversario della nascita di Dante Alighieri (1265-1321), rendendo omaggio ad uno dei grandi maestri della letteratura italiana. Salvador Dalì vi lavorò dal 1950 al 1959,
realizzando una serie incredibile di acquerelli, 100 in totale.
L’artista si immerse totalmente nel capolavoro dantesco, analizzandone tutti gli aspetti intrinsechi, elaborandone in modo intimo e personale le sfaccettature, proponendo, al termine del suo compito, un percorso nei tre regni dell’aldilà davvero particolare. Le parole di Dante Alighieri diventarono per Dalì un riferimento per analizzare un ulteriore aspetto dell’inconscio, la fede, dando vita ad un suo personale percorso di redenzione.
Non si limitò a riprodurre ciò che Dante descrisse nella Divina Commedia, ma riuscì, con il suo tocco unico, a ridefinire il viaggio tra i dannati, i penitenti e i beati, scegliendo un momento, un personaggio o uno scenario per lui stimolante.
34 tavole ripercorrono le tappe dei cerchi infernali, dove, i demoni, i dannati, il contrappasso e le ambientazioni vengono ripresi con enfasi, ricchi di simbolismi caratteristici dello stile surrealista, includendo le figure molli, le stampelle, le ossa volanti e la definizione accentuata della prospettiva.
33 tavole illustrano il passaggio nel Purgatorio, dove la prima rappresentazione racchiude il significato principale del percorso di purificazione di Dante e di Dalì stesso. Ognuno di noi ha dentro di sé delle colpe da espiare, osservandosi meglio esse si mostrano, come degli oggetti nascosti nei cassetti della nostra anima.
Il tema delle 33 tavole del Paradiso è totalmente differente, lo stile adottato cambia considerevolmente, i colori sono cangianti, a volte addirittura abbaglianti, il bianco riporta all’infinito, gli ambienti sono indefiniti e le figure trasmettono pace e beatitudine degne del regno dei cieli, il tutto molto fedelmente alla descrizione di Dante.
La riproduzione degli acquerelli su carta fu un compito arduo, ogni tavola richiedeva in media 35 diverse
matrici di legno, per un totale di 3500 incise a rilievo, realizzate nel corso di quattro anni di lavoro. La stampa
xilografica delle tavole fu eseguita su carta di Rives, sotto la direzione del Maestro Raymond Jacquet. Per la
supervisione scientifica fu incaricato il “principe della lingua italiana”, Giovanni Nencioni, docente all’Università di Firenze e poi professore emerito alla Scuola Normale di Pisa, accademico dei Lincei e presidente dell’Accademia della Crusca per 28 anni. Un progetto che coinvolse l’élite del panorama cartario, tipografico e letterario dell’epoca.
Con la mostra “Il genio di Dalì”, Cinisello Balsamo ospita un’esposizione d’arte dedicata ad un artista di fama
mondiale, il cui talento trovò espressione non soltanto in pittura, ma anche in scultura, fotografia e opere
incisorie.
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