“Gli ingegneri realizzano da 500 anni i sogni di Leonardo”
Il programma articolato per il congresso degli ingegneri del 22 e 23 marzo sfata molti luoghi comuni sulla figura di questo professionista. Pietro Vassalli (presidente dell'ordine): « I miei due hashtag sono: fai quello che non puoi fare e credi nei tuoi sogni»
«Fate l’amore, non ingegneria». L’immagine con questa scritta è stata pubblicata dal sito “Studente in crisi” nell’articolo “Dieci stereotipi sugli studenti di ingegneria” a sostegno di un immaginario collettivo che sulla figura dell’ingegnere è piuttosto consolidato. Si va dalla scarsa vita sociale alla sua natura profondamente nerd, dalla colazione con gli integrali all’assenza di ragazze nelle facoltà, per arrivare ai voti: un 18 preso a ingegneria equivarrebbe a un 25 di qualsiasi altra facoltà. Per sfatarli tutti in un colpo solo, basterebbe evocare la figura di Elio, il cantante del celeberrimo gruppo “Elio e le storie tese”, che oltre ad essere un artista fuori da qualsiasi schema è anche un ingegnere elettronico con tanto di laurea al Politecnico di Milano.
A dare un’ulteriore spallata al pregiudizio diffuso sulla categoria ci ha pensato l’ordine degli ingegneri della provincia di Varese che per il congresso del 22 e 23 marzo ha predisposto un programma particolare, dove i temi strettamente tecnici si alternano a questioni più filosofiche e di visione del mondo, con ospiti e relatori di livello, tra cui Maurizio Decina docente del Politecnico di Milano che parlerà del 5G, il giornalista Antonio Caprarica, storico corrispondente Rai dal Regno Unito, che presenterà gli scenari della Brexit, Luigi Bignami giornalista scientifico che affronterà il tema del futuro dell’uomo nello spazio, e Giulia Baccarin, che tratterà la tematica legata all’intelligenza artificiale legata all’etica, solo per citarne alcuni.
«Alla formazione di tipo tecnico che aiuta concretamente a lavorare – spiega Pietro Vassalli, presidente dell’ordine degli ingegneri – noi eroghiamo anche soft skills che hanno un grado di interesse divulgativo. La figura professionale dell’ingegnere è al centro della società e quindi deve conoscere il contesto che lo circonda. Ci sono poi temi, come per esempio il 5G, che sono interdisciplinari e toccano l’ingegneria clinica, ma anche le telecomunicazioni e l’urbanistica».
L’esistenza di diverse branche dell’ingegneria hanno convinto Vassalli e il suo team a costruire un programma piuttosto articolato. «Ci sono ingegneri civili, elettronici, meccanici, chimici e tra loro tanti manager – continua il presidente dell’ordine – il nostro è un universo composito e così abbiamo pensato di fornire più giornate di formazione e un registro linguistico comune. È una nostra esigenza perché noi siamo un club animato da uno spirito di squadra».
I numeri sembrano dare ragione a questa impostazione. Dopo l’esordio vincente dello scorso anno, per il congresso del prossimo 22 e 23 marzo le iscrizioni indicano una crescita del 20%, oltre 215 partecipanti. «Cerchiamo di portare il nostro tassello al puzzle della cultura di questa provincia – conclude Vassalli -. L’ingegneria per noi è una scuola di vita e il nostro capostipite è stato Leonardo. Gli ingegneri da 500 anni altro non fanno che realizzare i suoi sogni».
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