La protesta dei lavoratori di Conforama: stop ai licenziamenti
La mobilitazione contro l'annuncio di 31 licenziamenti e il trasferimento della sede operativa di Emmezeta da Vergiate a Milano. Il sindaco Maurizio Leorato ha chiesto l'apertura di un tavolo di confronto

A distanza di un mese dall’ultimo sciopero, i lavoratori di Conforama tornano a protestare contro la decisione dell’azienda di procedere al licenziamento di 30 lavoratori e di trasferire la sede operativa di Emmezeta – azienda del gruppo Conforama – da Vergiate a Milano. «Stiamo assistendo allo stesso trattamento che nel 2013 subirono i lavoratori della sede amministrativa di Conforama trasferiti a loro volta a Milano, con il licenziamento di 40 lavoratori» dice Simona Menegale della Fisascat Cisl dei Laghi.
Il piano di razionalizzazione dei costi, secondo il sindacato, è discutibile proprio sul piano degli effettivi risparmi e della maggiore efficienza, perché comporterebbe gravi ripercussioni sui dipendenti che lavorano a Vergiate, perché si tratta perlopiù di donne con figli piccoli che abitano nelle zone vicine al luogo di lavoro.
Al presidio era presente anche Maurizio Leorato, sindaco di Vergiate, che oltre a portare la sua solidarietà ai lavoratori ha già scritto all’azienda proponendo l’apertura di un tavolo di confronto . «Ho chiesto un incontro alla proprietà – conferma il primo cittadino – e ora aspettiamo di avere una conferma, naturalmente al tavolo siederà anche il sindacato. Mi auguro che tutto si possa risolvere per il meglio».
«Il presidio di oggi – conclude Simona Menegale – è un forte segnale di protesta che Conforama Italia non può ignorare. Ad oggi non sono stati presentati dati sufficienti a poter individuare eventuali soluzioni alternative che non comportino tagli a livello occupazionale o che affrontino seriamente il tema degli incentivi all’esodo che possano accompagnare i lavoratori nella ricerca di soluzioni occupazionali esterne a Conforama».
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