L’ufficio fasce deboli e il «pool anti violenza»

Le mosse della Procura per contrastare le violenze di genere. La app “Sportello per le vittime”

Avarie

«È stato costituito un gruppo di magistrati specializzati, scelti per attitudine ed esperienza, ai quali sono assegnati i reati di violenza in danno di donne, bambini e persone fragili. I magistrati si alternano, introitando le notizie di reato e garantendo un turno di reperibilità per le forze di polizia e gli ospedali, in aggiunta al normale turno esterno. Dalla prossima settimana, i due magistrati del gruppo specializzato Giulia Floris e Valeria Zini, che con grande passione e sacrificio personale hanno affrontato mesi estremamente impegnativi per la mole di lavoro di cui hanno dovuto farsi carico diventeranno tre, con l’arrivo di nuovi Sostituti».

L’annuncio “operativo“ giunge durante la presentazione dell’aula “E“ del tribunale di Varese dedicata a vittime fragili di violenza ed è la stessa procuratrice Daniela Borgonovo a parlarne, facendo il punto della situazione sugli strumenti schierati.

UFFICIO FASCE DEBOLI – È stato costituito in Procura l’Ufficio Fasce Deboli, coordinato da un Ufficiale di polizia giudiziaria specializzato, che collabora con i magistrati nelle indagini, in particolare nelle audizioni protette, e assicura un immediato intervento nei casi di urgenza e una diretta collaborazione con le forze di polizia, i servizi sociali, i centri antiviolenza e le case rifugio, dove sia necessario risolvere questioni urgenti relative alla messa in protezione della donna o del minore.
Attualmente, l’Ufficio Fasce Deboli comprende due assistenti sociali, che, per alcune ore a settimana, prestano la loro collaborazione per realizzare un progetto di interazione con i servizi sociali nel caso di violenza domestica e su minori per conoscere nell’immediatezza il contesto familiare della vittima, i provvedimenti eventualmente già adottati, e predisporre richieste di misure di sicurezza provvisorie, richiedendo la disponibilità di strutture idonee.

LO SPORTELLO AVVOCATI PER LE VITTIME – È stato istituito, con l’Ordine degli Avvocati di Varese, alL’interno del Palazzo di Giustizia, uno “Sportello
per le vittime“ attivo dall’aprile 2017. Sportello che consiste in uno spazio di ascolto, riservato e gratuito, con avvocati di specifica formazione ed esperienza, iscritti all’Albo speciale dei difensori delle vittime della Regione Lombardia, che forniscono informazioni concrete alle vittime sui loro diritti e sugli strumenti a disposizione, per consentire scelte consapevoli e accompagnare, ove richiesto, verso la denuncia penale e verso i servizi territoriali deputati alla presa in carico a livello sanitario o psico- sociale.
Gli avvocati dello Sportello forniscono informazioni anche agli operatori dei servizi pubblici – insegnanti, medici, assistenti sociali – e delle associazioni private in contatto con le vittime dei reati di violenza, che necessitano di indicazioni di carattere legale e pratico. Gli avvocati dello Sportello garantiscono la reperibilità, anche di notte. L’attività dello Sportello è periodicamente monitorata come osservatorio sulle vittime di violenza.
Per dare un’idea dei numeri, dal 1 gennaio sono state viste 38 persone.

L’OPUSCOLO – Con l’Ordine degli avvocati di Varese è stato stampato e diffuso un opuscolo con le informazioni alle vittime di reato, come impongono la Direttiva Europea n. 29 e l’art. 90 bis del codice di procedura penale. L’opuscolo illustra i diritti delle persone offese, offre suggerimenti sui luoghi dove presentare denuncia, sui Centri Antiviolenza, sugli ospedali specializzati. L’opuscolo è stato distribuito alle Forze di polizia, ai centri Antiviolenza, agli ospedali per la successiva consegna alle vittime.

LA “APP“ – Per rendere accessibili e facilmente consultabili dalla vittima le informazioni utili a orientarsi verso la scelta consapevole di denunciare, è stata realizzata, con il generoso contributo di persone esperte, un’app “Sportello per le vittime” che, oltre alle informazioni utili, contiene le mappe dei luoghi dove rivolgersi (Forze di polizia specializzate, strutture sanitarie, Centri Antiviolenza) e il numero di telefono collegato.

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Pubblicato il 29 Marzo 2019
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