Molgora: “Carenza dei medici, il problema è diventato un’emergenza”
Le preoccupazioni del primo cittadino di Angera che invita i sindaci a mobilitarsi
“Cari colleghi sindaci della provincia, è ora che tutti insieme prendiamo carte penna e scriviamo allo Stato per dirgli che è divenuto urgente intervenire sul problema della carenza dei medici, altrimenti i servizi ai nostri cittadini verranno continuamente ridotti e a breve cancellati. Ad Angera l’abbiamo già provato con la chiusura della pediatria. E non è bello, vi assicuro”. Scrive così il sindaco di Angera, Alessandro Paladini Molgora, all’indomani delle preoccupazioni espresse dal collega di Luino, Andrea Pellicini e da tutto il consiglio comunale, per la situazione dell’ospedale dell’alto Verbano.
“Le misure sin qui adottate dal Ministero si stanno dimostrando inefficaci a garantire un’adeguata copertura dei ruoli medici necessari per un regolare funzionamento della sanità. Il problema sta assumendo dimensioni emergenziali. Non ci sono più medici di famiglia, gli ospedali riducono e tolgono servizi, per carenze negli organici. Alle volte, la carenza di personale, mette nella condizione di poter effettuare tagli che difficilmente sarebbero spiegabili alla cittadinanza, rispetto al principio di diritto della salute nei termini universalistici e territoriali che abbiamo fin qui conosciuto. Perché, ricordiamolo sempre, dietro questa situazione di progressivo svilimento del servizio pubblico, rischiano di esserci anche dei rilevanti interessi economici che trovano sponde trasversali. Cosa potrebbe fare lo Stato, ma anche la Regione? Emanare una legge emergenziale dove si autorizza temporaneamente l’impiego di medici non specializzati per i servizi che non vengono coperti da specialisti. Va prevista un’adeguata copertura assicurativa. Va data la possibilità di utilizzare i fondi destinati alle piante organiche per contratti diretti con cooperative di medici, formule più snelle nelle procedure, anche dirette – se del caso. Poi, affrontare e risolvere in maniera seria il reintegro dalle scuole di specializzazione. Ricordiamolo. La situazione è particolarmente grave e lo sarà ancor più a breve, con l’applicazione della quota 100. Le condizioni di necessità, al fine di garantire il bene più prezioso alla nostra comunità – la salute, autorizzano norme di emergenza”.
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