Tecnologia, talenti e tolleranza per vincere le sfide del futuro

Lo Studio Ambrosetti ha presentato una ricerca commissionata da Confartigianato Varese sugli scenari di futuro proponendo l’attivazione di un Tavolo di Lavoro – il Think Tank “Varese 2030”

Generico 2018

Un territorio policentrico a forte vocazione manifatturiera che deve rimettersi in movimento e uscire da un pericoloso isolamento.

Potrebbe essere questa la sintesi dello studio sul futuro della provincia di Varese commissionato da Confartigianato imprese Varese a The European House Ambrosetti. Cento trentotto pagine fitte fitte di tabelle e dati che hanno seguito una metodologia di ricerca per arrivare a formulare delle ipotesi di visioni per il futuro.

La prima parte dell’incontro ha visto protagonista Valerio De Molli, Managing Partner e Amministratore Delegato di The European House – Ambrosetti che ha presentato la ricercata. A seguire c’è stata una tavola rotonda moderata da Paolo Fratter (SkyTg24) con Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia; Dario Galli, Viceministro allo Sviluppo Economico; Emanuele Antonelli, presidente della Provincia di Varese e Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese.

“Non abbiamo la pretesa di avere una proposta definitiva –  è intervenuto in apertura Mauro Colombo, direttore di Confartigianato Imprese Varese – e non vorremmo che la ricerca si fermasse al solo documento che presentiamo. La provincia ha segnali di debolezza, ma innumerevoli elementi di forza. Il nostro è un territorio policentrico e questo non è un vincolo, ma un punto di forza”.

“Lo spirito della ricerca –  ha esordito Valerio De Molli –  non è quello di evidenziare problemi ma nemmeno leggere i dati solo con l’ottimismo. Siamo di fronte a una guerra spietata sull’attrattività e crediamo che ci si debba basare su tre T: tecnologia, talenti, tolleranza. La visione della ricerca è di cercare le opportunità e siamo partiti da sette i mega trend: disruption tecnologica, nuove conoscenze e competenze, nuovi modelli di comunicazione, sostenibilità, cambiamenti socio-demografici, globalizzazione 2.0, urbanizzazione”.

I 10 PUNTI DI FORZA DEL TERRITORIO

Alla base c’è una forte cultura del lavoro e della responsabilità. I dieci punti di forza sono stati individuati in: specializzazione industriale in settori manifatturieri rilevanti, densità di imprese, centri di ricerca, l’export, infrastrutture, benessere diffuso, sviluppo sostenibile, efficienza della pubblica amministrazione, patrimonio artistico e paesaggistico, vocazione sportiva.

I 10 PUNTI DI DEBOLEZZA

Invecchiamento e bassa natalità, rallentamento reddito, perdita manifattura, perdita occupazione nella manifattura, Start up innovative, poca attrattività per studenti e imprenditori stranieri, scarsa vitalità culturale, bassa spesa turistica, disparità di ricchezza, gap di visibilità.

LA VISIONE

La visione si declina in queste linee di indirizzo:

1. Mette a valore gli asset e le competenze presenti, promuovendo strategie di co-sviluppo economico-industriale e relazionandosi proattivamente con gli altri territori limitrofi.

2. Specializza il territorio su filiere industriali e di servizi ad alto valore aggiunto e tasso di innovazione puntando a una leadership nello sviluppo delle produzioni per i servizi logistico-infrastrutturali e la mobilità.

3. Sviluppa un posizionamento distintivo in chiave industriale e di servizio sulla filiera dello sport e della natura per diventare uno dei primi territori di riferimento a livello nazionale.

4. Associa il proprio territorio ad una immagine forte e attrattiva, anche in collegamento con i valori legati ad una vita “attiva”, salutare e attenta alla sostenibilità.

“Infine, – recita la parte finale della ricerca – in termini di governance, per implementare su un orizzonte di medio-lungo termine queste linee d’intervento legate alla visione del futuro per il territorio di Varese, si suggerisce l’attivazione di un Tavolo di Lavoro – il Think Tank “Varese 2030” – formato dai principali rappresentanti del territorio della Provincia di Varese (imprese, sindacati, media, politica, accademia, terzo settore) che abbia l’obiettivo di:

― analizzare in dettaglio i fattori di crescita e di debolezza;

― fornire indirizzi strategici per lo sviluppo del territorio;

― declinare soluzioni concrete attraverso la definizione di un portafoglio di iniziative progettuali ad hoc.

LA SINTESI DELLO STUDIO DI THE EUROPEAN HOUSE AMBROSETTI PER CONFARTIGIANATO

Nella tavola rotonda successiva per primo ha preso la parola il presidente della Regione Attilio Fontana. “A Varese abbiamo tutte le condizioni per migliorare perché siamo votati all’operosità. Dobbiamo sviluppare la ricerca per l’innovazione. In Lombardia investiamo più del 3% in questo settore. Tutto questo deve andare a vantaggio delle imprese. Un altro aspetto fondamentale è la formazione che deve specializzare rispetto all’ingresso del lavoro. Dobbiamo qualificare il turismo e creare delle zone economiche speciali per rispondere alla concorrenza del Ticino”.

Per il sottosegretario Dario Galli “I problemi delle imprese sono semplici e riguardano il cuneo fiscale, le infrastrutture e la burocrazia. Malgrado queste zavorre noi abbiamo una grande tradizione imprenditoriale. Quando si guardano i numeri dei nostri paesi, bisogna fare attenzione perché mancano i dati di chi va a lavorare in Svizzera. Dovremmo adottare le zone speciali come da tempo chiedono gli artigiani, ma nel Governo non c’è la stessa visione. Rispetto al turismo possiamo fare molto bene e il canottaggio è un esempio. Lo stesso vale per il settore religioso. Dobbiamo ricordare la nostra tradizione e non perdere il grande manifatturiero che abbiamo”.

Per il presidente della Provincia Emanuele Antonelli “Si deve migliorare in quegli aspetti che sono punti di debolezza. Dobbiamo valorizzare di più i nostri siti anche facendoli pagare come faremo con Santa Caterina. La Provincia deve impegnarsi di più per il nord della nostra terra”.

“Il nostro impegno per il 2019 – ha affermato il presidente di Confartigianato imprese Varese Davide Galli – è aprire un dialogo esteso per finalizzare le propositività e trovare gli strumenti più idonei a far emergere singolarità, esperienze e identità di ciascun attore di questo territorio per estendere il più possibile la riflessione sul nostro futuro.

Questo studio si propone di essere un acceleratore di vasi comunicanti e un enzima per la creazione di una comunità in grado di condividere la consapevolezza di ciò che siamo e la costruzione di ciò che vogliamo e dobbiamo diventare per affrontare con sguardo univoco le sfide della specializzazione, della sostenibilità, dell’attrattività e della relazione con la città metropolitana, il Canton Ticino, le province limitrofe e l’Europa. Ma anche con un mercato sempre più globalizzato e in cerca di identità forti nelle quali riconoscersi e sulle quali puntare.

Il territorio che vogliamo conoscere, ascoltare e coagulare ha voglia di mettersi in gioco, di dire la propria, di maturare idee nuove e di condividerle su una piattaforma pubblica, aperta e finalizzata alla costruzione di una provincia di Varese del futuro non “di sistema” ma concretamente “di territorio”.

Ogni suggerimento e punto di vista sarà decisivo. Anche a partire dai numeri, dalle caratteristiche e dalle analisi di scenario di questo studio. Per mettere a terra, come solo le imprese sanno fare, ciò che di meglio questo territorio ha da dare”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Marzo 2019
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