Varese, Coldiretti: “Tempo pazzo con le piante già in fiore”
Il 2019 è iniziato all’insegna delle anomalie climatiche: “Alcune colture sono in anticipo anche di un mese, altre soffrono la sete”
Alberi di pesco e albicocchi in fiore. Ortive in anticipo, anche di un mese rispetto alla “tabella di marcia”. E, come se non bastasse, mancano almeno 100 milioni di metri cubi nel lago Maggiore rispetto alla media del periodo. Caldo e siccità continuano a generare situazioni di evidente anomalia per l’agricoltura “made in Varese” e confermano, anche per il 2019, un inizio d’anno contraddistinto dalle anomalie climatiche.
E’ dunque primavera anticipata, che segue a un inverno che, salvo per una parentesi di pochi giorni, non ha visto significative precipitazioni nevose sul territorio della nostra provincia: anzi, l’anno era iniziato nel peggiore dei modi, con gli incendi sul Monte Martica e in Valganna, protrattisi per diversi giorni con ingenti perdite quanto ad ettarato boschivo.
Pesanti strascichi provocati da un inverno asciutto, con precipitazioni dimezzate al nord (-50%, rispetto alla media storica), che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne.
“La mancanza di acqua preoccupa sicuramente poiché le riserve idriche sono necessarie per i prossimi mesi quando le colture ne avranno bisogno per crescere” evidenzia Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese. “Il timore è che, dopo queste temperature elevate, possa tornare il freddo e a risentirne potrebbero essere, oltre le orticole, anche alcune produzioni floricole particolarmente caratteristiche per il territorio varesino come le acidofile, in particolare camelie e azalee. Sicuramente, è sotto gli occhi di tutti che i cambiamenti climatici in atto si stanno manifestando ormai da tempo con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. E’ quindi necessario pensare a una pianificazione per far fronte a queste nuove insidie del clima, e potenziare le scorte d’acqua anche attraverso la realizzazione di nuovi invasi”.
La “finta primavera” ha ingannato le coltivazioni favorendo un “risveglio” che le rende particolarmente vulnerabili all’annunciato ritorno del freddo con danni incalcolabili per la produzione. Gli effetti peraltro – sottolinea la Coldiretti prealpina – si fanno già sentire sui ortaggi: chi ha seminato con anticipo si ritrova con piante già sviluppate, mentre le imprese che hanno programmato più tardi le semine non riescono a soddisfare quella domanda di prodotto che inizia a manifestarsi. Intanto (come nel caso dei produttori di piccoli frutti) la siccità prolungata ha convinto diverse imprese a dar acqua alle colture: “In fase di apertura del fiore è importante “dissetare” le piantine e gli arbusti, ma occorre fare attenzione, perché il pericolo di una gelata improvvisa, nelle ore notturne, è ancora dietro l’angolo” commenta Enrico Montonati, produttore di mirtilli a Vergiate.
Coldiretti Varese richiama anche l’importanza di assicurare le proprie produzioni agricole, adottando un’adeguata azione di gestione del rischio.
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