Astuti: “Dignità e vocazione precisa per i piccoli ospedali“
Al termine della visita nei presidi ospedalieri di Tradate, Somma Lombardo e Saronno, il consigliere regionale del PD avanza la sua proposta
La sanità del sud della provincia di Varese ha bisogno di un progetto che dia dignità e un indirizzo preciso ai presidi di Saronno, Somma Lombardo e Tradate. Ne è convinto il consigliere regionale Samuele Astuti che lunedì 8 aprile ha visitato questi ultimi tre ospedali nell’ambito di un tour che sta compiendo attraverso tutta la sanità provinciale.
«Saronno e Tradate – spiega – hanno bisogno di investimenti sulle strutture e sul personale, ma anche di definire la loro vocazione. Se a Saronno il problema principale è la struttura, per la quale abbiamo chiesto che la Regione stanzi 50 milioni di euro, Tradate ha bisogno di un progetto complessivo, perché oggi ha un Pronto soccorso che, unico caso, perde duemila accessi l’anno, nonostante un personale dedito. La situazione logistica difficile è tra le principali cause, ma si aggiunge anche un problema di impoverimento sul fronte del personale. Anche la diabetologia, eccellenza riconosciuta di questa struttura, è oggi in difficoltà. È evidente che occorre far tornare attrattivo l’ospedale sia per i pazienti che per chi ci lavora. All’incontro pubblico ne abbiamo parlato anche con il candidato sindaco Mauro Prestinoni, perché l’amministrazione deve fare la sua parte per dare una prospettiva all’ospedale cittadino. Come Saronno deve integrare l’offerta sanitaria dell’ospedale unico, Tradate deve essere complementare nel quadro dell’ASST Sette laghi».
Diverso il ragionamento su Somma Lombardo: «Dal 2014, quindi prima della riforma della sanità lombarda, c’è il progetto di farlo diventare un Presidio ospedaliero territoriale, indirizzato alla cura dei pazienti in fase non acuta, quindi la riabilitazione, la cura dei pazienti cronici o con problematiche che non richiedono alte specialità. Noi crediamo che l’ospedale di Somma, a fianco di specialità di eccellenza come l’oculistica, quindi in un’ottica di mantenimento dell’ospedale, debba presto contenere anche un Pot. Come sappiamo in tutta la provincia non ci sono né un POT né un Presst (presidio sociosanitario territoriale). Una parte dell’ospedale di Somma deve diventare il Pot dell’ASST Valle Olona, forte della sua solidità, buona organizzazione e dell’ottimo servizio a favore del territorio. La cardiologia diagnostica e riabilitativa, la riabilitazione neuromotoria, l’oculistica, la radiologia e il servizio di dialisi sono preziosi e già possono essere resi complementari agli altri ospedali della stessa ASST. Il percorso di istituzione del Pot va sostenuto e finalmente realizzato, nell’ottica di quella riforma che ha degli aspetti positivi che però oggi sono rimasti sulla carta».
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