Cascine e laghi, alla ricerca dei quadri del pittore Magrotti
Passione Arte, nata dall'impegno di appassionati di arti visive, è anche certificatore ufficiale delle opere del pittore gallaratese attivo dagli anni Venti al dopoguerra
Cascine lombarde, vedute del lago di Varese, marine. Sono le opere di Ercole Magrotti, che è stato tra gli artisti maggiormente apprezzati in provincia.
Un patrimonio che – come è naturale – va ricercato non tanto nei musei, quanto nelle case e nelle collezioni private. Ed è quello che stanno facendo i promotori dell’associazione Passione Arte, intenzionati a completare una catalogazione complessiva dell’artista, nato a Milano nel 1890 e che visse a Gallarate fino al 1945. «Magrotti è diffusissimo nella zona di Gallarate» spiega Eliseo Valenti, uno degli animatori di Passione Arte.
Sono numerose le opere custodite nelle case della zona del Gallaratese: ci sono le vedute del lago di Varese e del Maggiore, qualche opera con sfondo montano, i mercati di Luino e Varese, tante cascine, paesaggi rurali minori dipinti con tono lirico. E non manca anche qualche scorcio della “vecchia Gallarate” scomparsa poi negli anni del boom o ancora prima (come la vecchia quinta di portici di piazza Garibaldi, nell’opera riprodotta in apertura di questo articolo).
«Pensiamo che abbia fatto circa duemila opere del periodo lombardo, non conosciamo invece molto della parte romana». Dopo il 1945 Magrotti – che aveva vissuto sempre in precarie condizioni economiche – si trasferì infatti a Roma, cambiando in parte anche soggetti e continuando a dipingere fino alla morte, nel 1967.
Quelli di Passione Arte sono riconosciuti ufficialmente, con atto notarile, come certificatori dei dipinti di Magrotti: «Andiamo nelle case gratuitamente, certifichiamo le opere a costi minimi e le inseriamo nel catalogo» dice Marinella Bai. «Anche perché ci sono in giro un sacco di falsi».
Passione Arte è un’associazione di promozione sociale del 2019, nata «per promuovere nuovi talenti per la pittura, scultura, artigianato e preziosi, ceramica raku, antiquariato» spiega ancora Bai. «Vogliamo promuovere nuovi talenti che non troverebbero spazio immediato sul mercato, valorizzando i giovani. È diventato un ritrovo, di persone che vogliono esprimersi, persone che non vogliono stare sole, condividere». Dal punto di vista economico, il ricavato è orientato all’associazione La Fonte, che assiste 128 famiglie con bambini assistiti per i bisogni essenziali.
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