La commemorazione del fascista Borsani tiene in scacco Legnano nell’ora di punta
La città è stata teatro di una doppia manifestazione con l'estrema destra che commemorava un gerarca fascista ucciso dai partigiani e gli antifascisti che hanno effettuato un breve corteo
Tutti gli anni a Legnano, i militanti dei partiti e movimenti di estrema destra, si ritrovano per marciare in memoria del fascista legnanese Carlo Borsani, militare e personaggio di spicco della Rsi, mutilato di guerra (perse la vista) poi ucciso in un’azione partigiana dopo il 25 aprile a Milano.
A lui è stato intitolato il piazzale di fronte al liceo Galilei dove, anche quest’anno la sera del 30 aprile, le varie sigle della destra estrema hanno deposto la corona di fiori dopo aver sfilato dall’ex-tribunale fino al cartello con il nome. Al corteo, tutto ordine e disciplina, hanno partecipato poco più di un centinaio di militanti di partiti e movimenti di estrema destra da Fratelli d’Italia a Casapound e Forza Nuova. Quest’anno, però, la commemorazione ha paralizzato mezza Legnano per un paio d’ore.
Il clima teso di questi giorni, con diversi momenti di acutizzazione della contrapposizione tra i due schieramenti (vedi ieri con la commemorazione di Sergio Ramelli a Milano), ha acceso i riflettori anche sulla manifestazione legnanese.
A poche decine di metri di distanza, infatti, hanno manifestato un centinaio di antifascisti tra sindacalisti, amministratori locali come il sindaco di Canegrate Roberto Colombo, associazioni per l’integrazione degli stranieri e un gruppo di anarchici del centro sociale Telos di Saronno. Una contestazione pacifica ma controllata da un consistente cordone di Polizia e Carabinieri in tenuta antisommossa che ha costretto, però, gli agenti della Polizia Locale a chiudere la zona tra il Parco Castello e il Cimitero al traffico.
Alla commemorazione in piazzale Borsani era presente anche l’assessore alla Sicurezza di Legnano Maira Cacucci, così come il segretario del circolo di Busto Arsizio di Fratelli d’Italia Checco Lattuada, accompagnato da Matteo Sabba di Busto Grande e Lorenzo De Bernardi di Comunità Giovanile.
Proprio nella sede di vicolo Carpi 5, a Busto Arsizio, è proseguita la serata nostalgica tra gruppi rock di estrema destra e qualche birra. Nel nome della politica, le divisioni campanilistiche tra Busto e Legnano sono state messe da parte.
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