Chiusura di Linate, ogni giorno 700 persone in più al lavoro a Malpensa. E ci saranno anche bus-navetta
Operatori Sea, ma anche dell'handling e dei servizi che normalmente lavorano nello scalo di Milano: il gestore aeroportuale sta organizzando le corse di autobus dedicate. Previste anche migliaia di ore di formazione per conoscere Malpensa
«Sposteremo settecento persone al giorno, non solo di Sea» sintetizza l’amministratore delegato della società aeroportuale, Armando Brunini. Si parla di operatori di Sea, ma anche di addetti all’handling, di alcuni servizi, della polizia di frontiera. Settecento sono gli operatori giornalieri, ma se si considera che si lavora su turni, in totale saranno milletrecento i lavoratori di Linate coinvolti dal periodo di chiusura di tre mesi, dal 27 luglio a fine ottobre.
«Persone che dovranno spostarsi e dovranno essere formate a un ambiente diverso».
Prima questione: lo spostamento del personale. Quello normalmente operativo a Linate risiede sì nella città di Milano e negli immediati dintorni, ma anche nelle zone limitrofe, fino a Lodi e alle porte della provincia di Cremona (esattamente come a Malpensa lavorano anche persone dal Magentino e dalla provincia di Novara). Per questo l’azienda sta organizzando un sistema di navette: i lavoratori convergeranno su Linate e poi, in corrispondenza dei diversi turni operativi dell’aeroporto, proseguiranno per Malpensa in bus.
Trentatre le corse giornaliere programmate, nelle due direzioni.
Il tema del trasferimento non è l’unico. L‘ambiente operativo di Malpensa è diverso, tanto che Brunini parla di «un corpo estraneo di procedure da portare all’interno di Malpensa». L’operazione per “acclimatare” i lavoratori di Linate è allo studio da tempo e prevede la formazione specifica: 12mila ore complessive, anche solo per insegnare a tutti dove sono gli spazi di servizio, quali sono i percorsi interni all’aeroporto e altri aspetti pratici “di base”. Ma poi ci sonoaltri aspetti più tecnici e specifici: basti pensare a chi – autista di autobus o di mezzi operatori – dovrà lavorare su un piazzale che ha due terminal anziché uno e due piste anziché una sola.
La sfida è notevole ma appunto già ben avviata. «Ovvio che ci si può aspettare qualche difficoltà specialmente all’inizio. Nei primi giorni chiediamo clemenza: ci sarà da adattare il sistema».
Di certo i volumi sono significativi: Sea riaprirà un’intera area di gate, con 26 nuovi banchi, più la riapertura di tutta un’area gate che non era utilizzata. Grandi numeri, rispetto a cui c’è un precedente, che il gestore può vantare: la gestione del periodo di chiusura di Orio al Serio, nel 2014. Allora il trasferimento dei voli da Bergamo e l’aumento significativo del traffico da e per Malpensa fu gestito senza scossoni. Certo, il contesto era anche diverso: si parlava di un periodo più breve (tre settimana), si parlava della fine primavera e non del massimo picco estivo. Si parlava sostanzialmente di un’unica compagnia con cui dialogare, Ryanair, mentre in questo caso “migrano” da Linate tante compagnie diverse. E si parlava, anche, di un contesto generale diverso: «I volumi di Malpensa erano più bassi» riconosce Brunini. «Ma cercheremo di fare tesoro di quell’esperienza».
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