«Cous Cous Klan»: l’acqua privatizzata divide per sempre ricchi e poveri

L’ultimo spettacolo di Carrozzeria Orfeo sabato 18 maggio al Teatro Apollonio di Varese a chiusura della rassegna Gocce. Il commento dell’autore e regista (varesino) Gabriele Di Luca

Avarie

Che cosa succede in un mondo in cui l’acqua è stata privatizzata? In cui laghi e fiumi sono sorvegliati speciali di guardie armate da dieci anni? Succede che i ricchi vivono al sicuro all’interno di città fortificate e controllate da telecamere, mentre i poveri affollano la periferia.

Questo è lo scenario inquietante e attuale di «Cous Cous Klan», l’ultimo spettacolo della giovane compagnia “cult” Carrozzeria Orfeo: ha debuttato nel dicembre 2017 all’Elfo Puccini di Milano e arriva sabato 18 maggio alle 21 al teatro Apollonio Openjobmetis di Varese, a chiusura della stagione Gocce diretta da Adriano Gallina.

Il titolo è un evidente gioco di parole che, con calcata ironia, fa riferimento alla famosa setta razzista americana ma anche a un cibo tipico del nord Africa che rappresenta la base, povera, del nutrimento quotidiano, a cui si aggiungono sapori diversi: Carrozzeria Orfeo ama la mescolanza dei generi, punta a fondere ironia e tragicità, divertimento e dramma, realtà e assurdo, sublime e banale lungo un
«fragile confine dove, all’improvviso, tutto può inevitabilmente risolversi o precipitare».

La storia raccontata in «Cous Cous Klan» si focalizza sulle vicende di una piccola comunità che vive in un parcheggio degradato vicino a un cimitero. Come si legge nella presentazione dello spettacolo, «In una roulotte vivono tre fratelli orfani: Caio, ex prete nichilista e depresso, Achille, sordomuto e irrequieto, e Olga, la sorella maggiore, obesa e con un occhio solo.

Nell’altra roulotte vive Mezzaluna, precario compagno di lei, un musulmano, immigrato in Italia ormai da dieci anni, che per sopravvivere seppellisce rifiuti tossici per un’associazione criminale di giorno e lavora come ambulante di notte». Si aggiungono poi il borghese Aldo e la ribelle Nina, che sconvolgerà l’equilibrio già precario ma si rivelerà essere una chiave di riscatto sociale.

L’autore del testo, nonché regista dello spettacolo con Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, è Gabriele Di Luca, varesino del 1981 con base a Cazzago Brabbia, che si è spostato a Udine per diplomarsi all’Accademia d’arte drammatica ma continua a vivere nel Varesotto, dove gli capita anche di insegnare recitazione.

Nel 2007 Di Luca ha fondato con Massimiliano Setti e Luisa Supino la compagnia Carrozzeria Orfeo, che ha prodotto spettacoli premiati come «Robe dell’Altro Mondo» (2012), «Thanks for Vaselina» (2013) e «Animali da Bar» (2015).

Attento alle dinamiche teatrali del territorio, Di Luca commenta così la data varesina: «Ci tengo a ringraziare particolarmente Adriano Gallina per l’indispensabile e faticosissimo lavoro che porta avanti quotidianamente, nonostante le difficoltà, per far conoscere alla città le migliori esperienze teatrali nazionali, con l’obbiettivo di intercettare sempre più pubblico e restituire dignità e concretezza al teatro, assicurandogli un ruolo centrale all’interno del sistema culturale della città.

È innegabile che la rassegna Gocce sta crescendo di anno in anno e costituisce un punto di riferimento teatrale imprescindibile per il territorio.
Spero, quindi, che le istituzioni la vogliano sostenere sempre di più per valorizzare il prezioso lavoro fatto fin qui».

In scena gli attori di Carrozzeria Orfeo: Angela Ciaburri, Alessandro Federico, Pier Luigi Pasino, Beatrice Schiros Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi, voce fuori campo Andrea Di Casa.

Biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 15 euro, ridotti 23/18/13 euro, studenti e over 65 20/15/12 euro. Info online qui .

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Pubblicato il 12 Maggio 2019
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